Il direttore del foglio leghista: "Che quanto pubblicato costituisca reato è solo l'opinione di Bertoli"
LUGANO - "Una denuncia senza fondamento". È la replica di Lorenzo Quadri alla querela di Manuele Bertoli contro il Mattino della Domenica. Il Consigliere di Stato PS, in un post pubblicato su Facebook, aveva annunciato l'azione giudiziaria contro il foglio leghista a seguito dell'ultimo articolo pubblicato sul caso Unitas. E sempre via social, nel pomeriggio di lunedì, è giunta la reazione del direttore del Mattino.
"E' scontato che il Mattino non si lascia intimidire da questo genere di iniziative", esordisce Quadri nel suo post. Per poi riassumere in 3 punti la posizione del domenicale: 1) che quanto pubblicato sul Mattino costituisca reato (?) è solo l'opinione di Manuele Bertoli. Vedremo, se del caso, come intende dimostrarlo; 2) l'accusa di compiere "squallidi tentativi di infangare un avversario politico" è diffamatoria (accusa di condotta disonorevole, art 173 cpv 1 del codice penale), oltre che piuttosto assurda, visto che Bertoli non si ripresenta in aprile. Neanche noi intendiamo scomodare inutilmente la giustizia, ma se costretti... ; 3) sarebbe stato opportuno che il Consigliere di Stato Bertoli, prima di pubblicare proclami social, avesse letto le disposizioni del codice penale (in vigore dal 1998) relative alle persone che è possibile - rispettivamente: che non è possibile - querelare in situazioni del genere".
"Sul fatto che l'arena politica ticinese sia diventata poca cosa - conclude il direttore del Mattino, richiamandosi a un'affermazione di Bertoli - si può anche concordare. Sul perché e sul "grazie" a chi si può disquisire a lungo".