I liberali radicali approvano la volontà del Consiglio federale di procedere a una revisione del regolamento e lanciano un appello per conservare i posti di lavoro e minimizzare i rischi per il Paese separando le attività del Credit Suisse
BERNA - Il PLR svizzero approva la volontà del Consiglio federale di procedere a una rivalutazione completa delle regole “Too-big-to-fail”. Lo fa sapere in un comunicato, nel quale sottolinea che il partito liberale radicale è stato tra i primi a esporre le proprie richieste affinché la manovra di salvataggio del Credit Suisse abbia un impatto il meno negativo possibile a livello di posti di lavoro e sull’economia svizzera, auspicando altresì che le responsabilità possano essere chiarite in tempi brevi.
“L’annuncio del salvataggio del Credit Suisse è stato uno choc per tutto il Paese. L’intervento urgente del Consiglio federale ha permesso di evitare un cataclisma economico per la Svizzera e per il mondo”. Il Consiglio federale ha adottato ieri, mercoledì, il messaggio speciale relativo ai crediti urgenti. Qualche ora dopo l’annuncio da parte del Consiglio federale, della BNS, della FINMA e di UBS, il PLR ha presentato le proprie rivendicazioni per difendere i posti di lavoro in Svizzera e la nostra piazza finanziaria.
“Una prima richiesta è stata realizzata, con il blocco del pagamento dei bonus destinati ai top-manager di Credit Suisse sulla base dell’articolo 10° della Legge sulle banche. È ora necessario adottare una strategia per la piazza finanziaria che sia realistica e che possa essere attuata in modo rapido. L’annuncio del Consiglio federale va quindi nella giusta direzione, in particolare per la prevista valutazione ed eventuale adattamento delle regole Too-big-to-fail”, scrive il PLR svizzero.
In un secondo tempo sarà necessario scorporare le attività svizzere di Credit Suisse, con lo scopo di evitare ogni tipo di rischio legato all’esistenza di una mega-banca. A questo proposito, il PLR prende atto della nomina di Sergio Ermotti alla testa di UBS e auspica che il nuovo dirigente metta in campo tutte le misure possibili per minimizzare la perdita di posti di lavoro e assicurare una fase di transizione il più fluida possibile per le persone coinvolte.
A tal fine, per mantenere alta la attenzione sul tema, i liberali radicali svizzeri hanno lanciato un appello sul proprio sito per la “Conservazione dei posti di lavoro, per la garanzia della concorrenza e la riduzione al minimo dei rischi per la Svizzera” nel quale chiedono che UBS mantenga separate le attività svizzere del Credit Suisse e le renda indipendenti. Questa misura è importante per preservare i posti di lavoro, garantire la concorrenza e ridurre al minimo il rischio per il Paese: “La nuova banca è enorme, e troppo grande per l'economia svizzera. Il totale di bilancio della banca ammonta a circa 1.500 miliardi di franchi, il doppio del prodotto interno lordo della Confederazione, e questa dimensione rappresenta di per sé un rischio”.
Per il PLR è chiaro che la mega-banca UBS non può rimanere così com'è in modo permanente. Si rende necessario creare le condizioni affinché l'unità svizzera del CS sia separata e diventi indipendente (quella che viene chiamata IPO). “In questo modo conserveremo i posti di lavoro, garantiremo la concorrenza e limiteremo i rischi per la Svizzera”.