Il municipale di Mendrisio sarà in lista per il Consiglio nazionale, se la direttiva del partito ratificherà la sua candidatura, cosa che appare scontata
MENDRISIO - Nessun dispetto al suo ex partito, il PLR, ma un po’ di dispiacere per come si è sentito trattato. Il municipale di Mendrisio Massimo Cerutti, 60 anni, passa all’UDC e sarà in lista per il Consiglio nazionale, se la direttiva del partito ratificherà la sua candidatura, cosa che appare scontata. Sarà dunque lui il settimo nome sulla lista democentrista. Per l'ottavo lasciamoci stupire...
In un’intervista a LaRegione Cerutti spiega i motivi della sua scelta di varcare il Rubicone: “Per la questione Ail-Aim il Municipio aveva bisogno di un capro espiatorio e il capro espiatorio sono diventato io – dice -. Gli approfondimenti avviati dall’Esecutivo successivamente al mio esonero hanno confermato quanto avevo sempre dichiarato e cioè che il sottoscritto non ha nessuna responsabilità: il rapporto d’inchiesta non mi attribuisce alcuna colpa e non evidenzia errori da me commessi quando ero alla testa del Dicastero. In gennaio avevo comunicato all’Ufficio presidenziale del Plr di Mendrisio di lasciare la sezione cittadina e di proseguire la mia attività in seno all’Esecutivo come indipendente. Da allora né l’Up locale né gli altri municipali liberali radicali della città hanno cercato di ricucire lo strappo con chi le parla”.
Soprattutto, aggiunge Cerutti, “sono rimasto deluso dal silenzio, fattosi assordante da febbraio, dei vertici cantonali del partito: da febbraio mai hanno discusso con me dei miei passi politici in seguito alla decisione del Municipio, che continuo a considerare ingiusta, di togliermi la responsabilità del Dicastero Aim. E neppure lo hanno fatto dopo il mio comunicato stampa di settimana scorsa in cui ribadivo la mia estraneità alle accuse politiche rivoltemi per il caso Ail-Aim”.
La candidatura per l’UDC non nasce però soltanto dalla rottura con il PLR: Cerutti afferma di essersi riconosciuto più volte, in veste di imprenditore, nelle proposte democentriste: “Ritengo che l’Udc oggi sia l’unico partito che sostenga in maniera chiara gli interessi della piccola e media impresa, l’ossatura economica della Svizzera, e che supporti in maniera altrettanto chiara e con convinzione la nostra neutralità integrale, nonché quei valori e quelle tradizioni che vengono assai apprezzati dagli altri Paesi, democrazia diretta in primis”.