Speziali: "Sulla carta problema istituzionale". Sirica: "Inopportuno: il Governo chiarisca". Marchesi: "Aspetti positivi e negativi". E Fiorenzo Dadò....
BELLINZONA - Sulle frequenze di “Radio Lavanderia” non si parla d’altro. La nomina di Norman Gobbi come nuovo coordinatore della Lega ha catalizzato l’attenzione e i commenti degli addetti ai lavori della politica cantonale - politici e giornalisti - all’inizio di questa ultima settimana prima della pausa natalizia.
Una nomina controversa perché alla carica di capo partito si somma quella di Consigliere di Stato. Del resto è stato lo stesso Gobbi ad ammettere pubblicamente le difficoltà insite nel portare questi due cappelli: quello di coordinatore e quello di ministro. Ma come hanno accolto la nomina quelli che da oggi sono i suoi nuovi colleghi? Glielo abbiamo chiesto.
Speziali: “Sulla carta c’è problema istituzionale”
“È evidente che prima o poi un movimento politico ha bisogno di una persona di riferimento”, premette Alessandro Speziali. “Gobbi - aggiunge - incarna i vari sentimenti della Lega. È l’uomo istituzionale ma anche quello a cui ribollono le busecche. È sempre stato molto abile a destreggiarsi tra gli aspetti governativi e quelli più popolari. Dalla corsa al Consiglio Federale al risotto”.
“Quello che mi chiedo - prosegue il presidente del PLR - è come riuscirà a coniugare il suo ruolo di Consigliere di Stato con quello di capo partito. Lì ovviamente si possono creare diversi momenti in grado di produrre contraddizioni e passaggi dedicati”.
“Sulla carta - conclude Speziali - c’è un problema istituzionale. Essere capo partito in un organo collegiale rischia di mettere un po’ sotto stress la macchina governativa. Con il tempo si vedrà se queste frizioni saranno a danno della Lega o del Governo, cosa quest'ultima che evidentemente non mi auguro”
Sirica: “Il Governo chiarisca”
Molto critico il co-presidente del PS Fabrizio Sirica. “Premetto che faccio gli auguri di buon lavoro al mio nuovo collega e all’uomo Norman e che non mi permetto di mettere il naso nelle scelte interne della Lega. Ma al Consigliere di Stato dico che questa doppia carica è molto inopportuna dal profilo istituzionale. Il Governo ticinese come quello svizzero si fonda sulla collegialità e ritengo sia problematico avere nell’Esecutivo una persona che è al contempo ministro e presidente di partito”.
“Ritengo - aggiunge Sirica - che la credibilità del Consiglio di Stato possa essere minata da questa doppia funzione. Quando Gobbi presenterà un messaggio in conferenza stampa a nome di chi parlerà alla popolazione? Del Consiglio di Stato o del Governo? O quando ci sarà una votazione popolare dove Lega ed Esecutivo esprimeranno posizioni diverse, Gobbi quale parte reciterà? Io credo che il Consiglio di Stato debba chiarire questa situazione. Stiamo riflettendo se chiedere formalmente al Governo di prendere posizione attraverso un atto parlamentare”
Marchesi: "Lega barricadera più lontana"
“Ci sono aspetti positivi e negativi. E non so dire oggi da quale parte penderà l’ago della bilancia”, ci dice dal canto suo Piero Marchesi. “Norman è una persona che all’interno della Lega sa raggruppare le varie fazioni e questo è un elemento certamente positivo nell’ottica di un rilancio del Movimento, che anch’io mi auguro per il bene di tutta l’area della destra ticinese”.
“D’altro canto - prosegue il presidente dell’UDC - la sua nomina rende più difficile e lontano l’obbiettivo di una Lega maggiormente barricadera. Questo era anche un mio auspicio, che avevo recentemente rilanciato, con l’obbiettivo di costruire una maggiore opposizione comune al Governo da parte dei gruppi di Lega e UDC in Gran Consiglio. Il fatto che Gobbi sia al contempo ministro e coordinatore, rende più complesso attuare questo piano. Ma ci lasceremo stupire…”.
Nessuna obiezione, invece, da parte di Marchesi, sulla doppia carica: “Non è proibito da nessuna legge, quindi non vedo il problema. Norman avrà pensato a come interpretare i ruoli senza creare conflitti”.
Infine, una battuta sul fatto che il Consigliere di Stato leghista sia anche iscritto all’UDC: “Questo di principio è positivo, perché porterà a una miglior comprensione tra i due partiti. Ma anche in questo caso bisognerà vedere dove penderà l’ago della bilancia…”.
Dadò sospende il giudizio
“Personalmente - ci dice dal canto suo Fiorenzo Dadò - non me la sento di dare un giudizio. La scelta spetta esclusivamente alla Lega. Quello di presidente è un compito estremamente difficile e immagino lo sia anche quello di coordinatore. Il giudizio su Gobbi lo potremo dare tra qualche tempo in base ai risultati che lo otterrà. Per quanto riguarda i nostri rapporti con la Lega, mi auguro che possano rimanere buoni come nella scorsa legislatura”. Per restare sempre aggiornati con le notizie principali di Liberatv.ch, iscriviti gratuitamente al canale Whatsapp (clicca qui)