La Municipale PLR di Lugano, dalle colonne della Regione, tira fuori le unghie a difesa del nuovo Palazzo di giustizia: "Gli importi in gioco per l’acquisto sono inferiori a quanto Lugano versa annualmente in ambito perequativo"
di Karin Valenzano Rossi*
Il teatrino politico sull’acquisto dello stabile Efg a Lugano, per dare finalmente una sede adeguata alla giustizia, è entrato in una fase cruciale. Assistiamo purtroppo all’ennesimo spettacolo politico poco edificante. La coincidenza con l’anno elettorale (Cantonali, Federali e ora Comunali) evidenzia l’inadeguatezza di una certa parte della politica, che invece di lavorare per soluzioni condivise nell’interesse comune di un problema annoso e molto serio, preferisce cavalcare argomentazioni politiche per il mero posizionamento partitico. La giustizia ticinese, per scelta specifica fatta ormai oltre un secolo fa e confermata negli anni, ha la sua collocazione principale a Lugano.
Tale collocazione è addirittura sancita dalla Costituzione e si spiega in particolare con il suo ruolo storico ed effettivo di capitale economica. Nella suddivisione funzionale cantonale è sempre e pacificamente stato riconosciuto il ruolo di centro economico preponderante a Lugano, a Bellinzona quello di capitale, politico-amministrativa e a Locarno dapprima il ruolo formativo con la magistrale e poi quello turistico-culturale con il festival del film. Una suddivisione di funzioni e competenze a livello cantonale logica e naturalmente consolidata, che ha permesso e permette investimenti mirati ed efficaci per non diluire inutilmente le limitate risorse a disposizione.
Oggi, a maggior ragione quando si invoca il concetto di Città Ticino e le risorse sono più contenute, non ci sono motivi validi per mettere in discussione (o peggio sovvertire) questa suddivisione e nessuna ragione oggettiva per frammentare la giustizia in maniera diffusa su tutto il territorio cantonale.
In uno stato democratico, la giustizia è il potere che concorre a rendere efficace l’attività di quanto fatto dagli altri due poteri, legislativo ed esecutivo, e supporta il buon funzionamento dell’economia. Senza una giustizia efficace e autorevole, lo Stato non è credibile e l’economia non può funzionare. Affinché questa separazione sia effettiva, i tre poteri devono anche avere una collocazione fisica separata e adeguata.
Legislativo ed esecutivo hanno le loro sedi a Bellinzona, con il Palazzo delle Orsoline (ristrutturato anni fa) e con gli edifici e i palazzi amministrativi (parzialmente nuovi o ristrutturati). Tutti conosciamo invece la situazione indecorosa dell’attuale Palazzo di giustizia a Lugano e la cronica mancanza di spazi, che impone al Cantone di far capo persino alla locazione di spazi dai privati. Oltre ai fondamentali temi di efficienza e modernizzazione nello svolgimento delle attività giudiziarie, una sede adeguata svolge anche un ruolo simbolico fondamentale nel garantire l’indipendenza del potere giudiziario. Un edificio istituzionale e funzionale per le autorità giudiziarie trasmette un messaggio di serietà e professionalità, suscitando rispetto e aumentando la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario. Questo contribuisce a rafforzare la percezione che la giustizia è impartita in modo equo e imparziale, preservandone così l’integrità e l’autorevolezza.
Dal profilo economico l’investimento per l’acquisto è senz’altro importante, come importante è il servizio che è chiamata ad assolvere la giustizia. Si tratta tuttavia della sola soluzione che risponde integralmente alle esigenze operative e istituzionali anche sul lungo termine, permettendo l’incastro efficace delle ristrutturazioni necessarie dei vari stabili. Eventuali soluzioni alternative e fantasiose sarebbero solo dei cerotti su un paziente gravemente ferito e costerebbero nel complesso molto di più, senza tuttavia rispondere alle necessità effettive della giustizia.
Da Municipale di Lugano non posso poi sottacere il fatto che gli importi in gioco per l’acquisto sono persino inferiori a quanto Lugano versa annualmente in ambito perequativo. Lugano non chiede favori particolari, chiede solo che le venga riconosciuta l’attuale e storica competenza funzionale nella Città Ticino, al pari delle altre realtà cantonali!
*Municipale PLR Lugano - Articolo pubblicato sull'edizione odierna della Regione