Le tensioni nel gruppo parlamentare a seguito delle nomine in Procura, all'origine del passo indietro: "Mancano fiducia, serenità ed energia"
LUGANO - La comunicazione è stata fatta giovedì ma la notizia è emersa soltanto oggi, domenica. Boris Bignasca si è dimesso da capogruppo della Lega in Gran Consiglio. La decisione è nata a seguito delle polemiche sorte all'interno del gruppo parlamentare leghista a causa delle nomine in Procura, su cui il Parlamento dovrà esprimersi lunedì. In particolare quelle sul candidato a Procuratore Alvaro Camponovo, figlio dell'amministratore unico della ditta in cui la vicecapogruppo Sabrina Aldi, che l'ha proposto nella Commissione Giustizia, è direttrice amministrativa. Un conflitto d'interesse che ha creato parecchio malumore anche tra i deputati della Lega che, mercoledì scorso durante una riunione, hanno animatamente discusso del caso. L'indomani, giovedì mattina, Boris Bignasca ha scritto un'e-mail in cui ha comunicato il passo indietro.
La notizia è stata anticipata stamattina dalla Domenica del Corriere del Ticino. Sul portale della Regione sono poi emersi dettagli sul contenuto dello scritto di Bignasca. "Sono profondamente deluso ed amareggiato - ha scritto ai colleghi - dalla riunione di ieri, e in particolare dal fatto che sia stata riportata sui media da qualcuno di noi". Qui il riferimento è a un articolo pubblicato sul Corriere del Ticino in cui si si riferiva delle forti tensioni scaturite durante l'incontro.
"Non credo più - ha aggiunto Bignasca - di poter condurre questo gruppo con l'energia, e la serenità necessarie a questo importante compito". Per questo motivo, ha concluso, "resto in attesa che decidiate a breve sul mio successore, fino a quel momento girerò tutte le comunicazioni di competenza del capogruppo alla vice". Vale a dire la deputata al centro della bufera, Sabrina Aldi.