Il capogruppo leghista: "Le tematiche da affrontare sono chiare. Io non sono e non sarò accomodante"
BELLINZONA – La legislatura in Gran Consiglio deve ancora partire, ma a due settimane dalle elezioni Cantonali la tendenza sembra essere chiara. Se non sarà tutti contro tutti, poco ci manca. Chi ha le idee piuttosto nitide è il capogruppo della Lega dei Ticinesi Boris Bignasca, intervenuto ieri nel corso di Matrioska su TeleTicino insieme a Fiorenzo Dado (Il Centro), Alessandro Speziali (PLR) e Ivo Durish (PS).
Fin dalle prime ore dopo il verdetto, Bignasca ha annunciato il ritorno di una Lega più barricadera, combattente e attenta ai temi cari dell’elettorato leghista. “Per me – ha detto – è molto chiaro cosa vuole la base leghista: deduzioni di casse malati sia per i figli sia quella integrale, la 13esima AVS per chi ha bisogno, stop a finanziamenti miliardari all’Ucraina e meno radar. Il popolo leghista vuole iniziative per il ceto medio e noi dobbiamo pensare prima ai nostri temi e faremo tutto il casino necessario per farci ascoltare. Questa, da deputato, sarà la mia legislatura in Gran Consiglio. Se il gruppo vuole portare avanti queste tematiche insieme a me, ben venga. Altrimenti possono anche cercarsi un capo gruppo più accomodante. Io non sono e non sarò accomodante”.
Nel corso della trasmissione è stato trattato anche il tema delle mancate elezioni suppletive decise dal ‘nuovo’ Governo. “Il Consiglio di Stato – afferma Bignasca – inizia con il giuramento, con i fiori, i baci e gli abbracci. Ma andrà a schiantarsi contro una legislatura che sarà tutt’altro che rose e fuori. È palese che non si fanno le suppletive per interessi partitici. Ma allora bisogna essere chiari con la popolazione. Chi si candida agli Stati, in caso di elezione, ci deve restare per quattro anni”.