"Tali atti di intimidazione non solo mettono a rischio la sicurezza individuale degli eletti, ma minano anche le fondamenta stesse della nostra democrazia"
di Alex Farinelli*
Recentemente, Fiorenzo Dadò, presidente del Centro e deputato al Gran Consiglio ticinese, è stato oggetto di minacce serie e anonime, incluso l’invio di un proiettile in una busta. Questo gesto intimidatorio è avvenuto in un contesto politico in cui il deputato ha sollevato la necessità di maggiore trasparenza e chiarimenti riguardanti il funzionamento delle istituzioni che, in definitiva, è proprio uno dei compiti assegnati dalla Costituzione al Parlamento.
In una società democratica e civile, l’intimidazione è un fenomeno del tutto inaccettabile e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione, l’indifferenza invece è una pericolosa trappola in cui non bisogno assolutamente cadere. In effetti è fondamentale riconoscere che tali atti di intimidazione non solo mettono a rischio la sicurezza individuale dei nostri rappresentanti eletti, ma minano anche le fondamenta stesse della nostra democrazia. La libertà di espressione e il diritto di un deputato eletto di chiedere conto alle istituzioni sono diritti imprescindibili che si debbono poter esercitare senza timore di ritorsioni.
La gravità delle minacce rivolte a Dadò non può e non deve quindi essere ignorata o minimizzata. È cruciale che tutte le componenti della società, indipendentemente dall’orientamento politico, si uniscano nel condannare apertamente e senza riserve questi atti intimidatori. La solidarietà nei confronti di chi è stato minacciato è un segnale forte e chiaro che tali comportamenti sono totalmente incompatibili con i valori su cui si fonda la nostra società. Minacciare una persona a causa delle sue posizioni politiche, o allo svolgimento della sua funzione pubblica, è un attacco diretto non solo all’individuo in questione, ma a tutti i cittadini che credono nella libertà, nella sicurezza e nell’integrità delle nostre istituzioni democratiche.
È, quindi, un imperativo morale e civico opporsi con fermezza a ogni forma di minaccia e intimidazione, proteggendo così non solo chi si espone pubblicamente nel dibattito politico, ma anche l’integrità e la robustezza del nostro sistema democratico nel suo complesso.
*Consigliere Nazionale PLR - Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino