"Fare il martire sui media e rilanciare i soliti slogan rimane una scelta discutibile", ha scritto il Consigliere Nazionale in merito alla vicenda che vede coinvolto il presidente del Centro. "Giusto denunciare"
BELLINZONA - "Un gesto al quale non siamo abituati alle nostre latitudini. Il tutto ovviamente è già nelle mani della Procura ticinese. Si tratta di un atto intimidatorio molto grave, promosso da qualcuno che evidentemente non condivide la necessità di fare chiarezza su un fatto noto oramai a tutti", con queste parole Fiorenzo Dadò annunciava, ieri, la ricezione di una missiva contenente un proiettile e delle pesanti minacce. Il caso cui fa riferimento è quello dell'incidente di Gobbi, la cui inchiesta ieri è stata estesa a un ufficiale della Cantonale e a un capo gruppo in servizio la notte dei fatti.
Lorenzo Quadri, Consigliere Nazionale per la Lega, ha commentato attraverso un post quanto successo, mostrando solidarietà ma criticando il modo con cui Dadò ha comunicato la vicenda. "Che un deputato riceva per posta una lettera minatoria con proiettile è intollerabile e va giustamente denunciato al ministero pubblico", ha scritto.
"Tuttavia, cavalcare le minacce ricevute per fare il martire sui media e per rilanciare i soliti slogan, rimane una scelta discutibile", ha proseguito, riferendosi probabilmente a un passaggio in particolare del comunicato del presidente del Centro: "Ogni cittadino libero e onesto di questo Cantone deve poter confidare nella certezza del diritto, confidando che le Autorità siano dalla sua parte, che le Istituzioni siano lì per garantire giustizia, in egual misura per tutti", con un chiaro rimando ancora al caso Gobbi.