Nell'ambito dei negoziati in corso tra Berna e Bruxelles per un nuovo accordo istituzionale, l'Unione Europea ha messo sul tavolo una nuova richiesta
BERNA/BRUXELLES - L’Unione Europea ha chiesto alla Svizzera che gli studenti degli Stati UE possano avere un accesso illimitato alle università del nostro Paese e che non vengano discriminati con rette più alte rispetto a quelle pagate dagli svizzeri. Lo scrive stamane la NZZ, facendo il punto sui negoziati in corso tra Berna e Bruxelles per un nuovo accordo istituzionale.
La Svizzera, si sa, ha messo sul tavolo delle trattative - tra le altre cose - una clausola di salvaguardia più stringente in ambito di Libera circolazione delle persone. E anche l’UE ha avanzato nuove richieste. In particolare, come detto, in ambito universitario, dove Bruxelles intende legare la piena associazione della Svizzera al programma di ricerca Horizon, che garantisce cospicui fondi, ai punti citati in apertura.
Nell'ultimo anno accademico, scrive la NZZ, quasi 31’000 studenti provenienti dall'UE erano iscritti a un'università svizzera, il che corrisponde al 18% del corpo studentesco totale. Un dato in costante crescita. Ma la cifra aumenta notevolmente a seconda delle università. Al Poli di Losanna, ad esempio, oltre il 48% degli studenti di bachelor ha conseguito il diploma di maturità in un Paese dell'UE, con la Francia in testa. Si tratta di una percentuale superiore a quella degli studenti con diploma di maturità svizzero. Per questo la scorsa primavere la direzione dell'università ha chiest che venga introdotto un limite massimo per gli studenti stranieri.
Ma l’altro aspetto delicato riguarda le tasse universitarie. Far pagare di più gli studenti europei, rappresenta per l’UE una discriminazione che mina il principio della Libera circolazione delle persone. Ma, fa notare la NZZ, Horizon è un accordo di cooperazione al quale partecipano anche Paesi terzi, come ad esempio la Turchia, con i quali non è in vigore la Libera circolazione. Legare questi temi rappresenterebbe dunque una forzatura ma, si sa, nell’ambito di trattative politiche ognuno mette sul piatto che quel che vuole.
Attualmente l’accordo di Libera circolazione non regola la questione degli studenti universitari. Infatti le università svizzere possono decidere di far pagare rette più alte agli studenti UE. E alcune lo fanno. All'Università di San Gallo, ad esempio, gli studenti di Bachelor provenienti dalla Svizzera pagano 1229 franchi a semestre, mentre quelli provenienti dall'estero pagano 3129 franchi. All’UNI di Zurigo chi arriva dall’estero paga un supplemento di 500 franchi. E proprio il mese scorso il Poli Zurigo aveva annunciato di voler triplicare le tasse per gli stranieri a partire dal semestre autunnale 2025.
Ma se la Svizzera dovesse accogliere la richiesta di Bruxelles, l'aumento delle rette per i cittadini dell'UE non sarebbe più possibile, a meno di non applicare lo stesso aggravio anche ai cittadini svizzeri. Il Consiglio del politecnico di Zurigo, interpellato dalla NZZ, per ora si è limitato a dire che “collegare la non discriminazione degli studenti dell'UE con l'associazione a Horizon sarebbe inappropriato. Spetta ai politici trovare una soluzione a questo problema”.