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07.08.2024 - 09:220

L'MPS lancia l'allarme. "Scuole medie superiori, i docenti a volte hanno paura ad affrontare gli allievi"

Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini in una interpellanza citano dei dati che emergono da un documento della conferenza dei direttori delle scuole medie superiori: "Solo il 40% dei ragazzi ottiene la maturità. E i problemi psichici...

BELLINZONA - Allievi meno motivati ed anche preparati, che nel 60% dei casi potrebbero abbandonare il percorso prima di arrivare alla maturità, oltre che con problemi di natura personale, psichici e relazionali che mettono in seria difficoltà i docenti. Il quadro che emerge da una interpellanza dell'MPS, che riprende un documento redatto dalla conferenza dei direttori delle scuole medie superiori (SMS), è preoccupante. Sergi e Pronzini chiedono al Governo se ha intenzione di intervenire e come,

Passando ai dati, impietosi, che certificano la situazione attuale, si inizia col dire, citando l'Ufficio Federale di Statistica che “riferisce di un aumento del 25% per i disturbi psichici comportamentali, del 26% per l’autolesionismo e i tentativi di suicidio, del 42% per l’aumento di malattie depressive”, numeri in Svizzera nel 2021. 

E gli abbandoni scolastici? "Mediamente, su 100 studenti che iniziano il percorso delle SMS meno della metà arriva a seguire gli ultimi due anni e complessivamente meno del 40% (dei 100 iniziali) riesce a conseguire la maturità di SMS", si legge nell'interpellanza, che fa sempre riferimento al documento della conferenza dei direttori delle SMS. Eccessiva selezione? OIl rapporto, spiegano i deputati, "conferma che “L’aumento del numero di allievi scolarizzati nelle SMS ha evidenziato come un numero sempre maggiore di allievi di prima classe risulti poco preparato e motivato a frequentare una SMS”. E aggiunge che “non è qui la sede per indicare le responsabilità”. Non solo non indica a quale livello tali responsabilità si situino, ma nemmeno quasi siano le cause del fatto che gli studenti che si iscrivono alle SMS alla fine della media (e che, evidentemente, possiedono i requisiti per farlo) risultino “poco preparati”. Ci pare, vista la fonte autorevole da cui emana questo giudizio – lo ripetiamo, una valutazione che solleva importanti interrogativi e riflessioni di ordine politico". Dunque, il problema parrebbe essere a monte, ovvero il fatto che sia in aumento chi sceglie le SMS anche in assenza di una vera motivazione.

Per quanto concerne il disagio psicologico e psichico, un esempio del quale sono le minacce di un allievo ad una docente con una finta pistola, che aveva portato all'evacuazione dell'intera Commercio di Bellinzona, "il documento della conferenza dei direttori delle SMS (e un allegato al documento che sintetizza i risultati di un incontro tra i responsabili cantonali dell’intervento medico-psicologico e gli stessi direttori) permette di affermare", fa notare l'MPS, "che siamo confronti con risorse a disposizioni insufficienti e un certo ritardo nell’affrontare questa urgente questioni: esattamente il contrario di quanto avevano affermato i dirigenti del DECS in occasione della vicenda dello scorso mese di giugno (facciamo notare che il documento dei direttori delle SMS e l’incontro con i responsabili dell’intervento medico-psicologico sono del 6 marzo 2024)".

Infatti, nel documento si legge che “le difficoltà personali vissute e manifestate dagli studenti negli anni più recenti, mai riscontrate precedentemente per numero e gravità, hanno avuto un impatto significativo sull’organizzazione degli istituti riorientandone di conseguenza anche le priorità”.

Pronzini e Sergi fanno rieferimento all'incontro citato con i responsabili dell’intervento medico-psicologico cantonale, dove "alcuni direttori hanno messo in rilievo le difficoltà e le insufficienze riscontrate. Ne citiamo alcune. Un direttore “Si dice preoccupato per il limite posto all’incremento delle risorse e pone il tema della tenuta psicologica delle persone che a scuola devono gestire queste situazioni”, un altro “evidenzia come la situazione positiva delineata non corrisponda alla realtà dei fatti presente nella sede”, un altro ancora “ricorda che l’aumento dei casi precede la pandemia e che aveva avuto modo di segnalarne i prodromi alla Divisione della scuola. Specifica che ad aumentare sono nello specifico i disturbi d’ansia e depressivi”.

Addirittura, la conferenza dei direttori segnala, citando sempre il rapporto, "un aumentato timore dei docenti nell’affrontare gli allievi in determinate situazioni (ad esempio richiami nella zona fumatori), l’emergere di situazioni nuove relative a dinamiche di classe negative, anche del secondo biennio, legate al mancato sviluppo dell’empatia, e di un’irrequietezza maggiore nel modo di rispondere ai docenti e di un’aggressività rivolta verso gli oggetti, non definibili come dichiarati atti vandalici, quanto più come piccoli gesti (maniglie svitate, sedie sottratte), situazioni legate a un grado sinora inconsueto di immaturità (soprattutto nel genere maschile e in modo più rilevante negli allievi delle classi I)”.

Cosa ne dicono i responsabili del settore medico-psicologico? Uno di loro a quanto pare ha ammesso che "l’emergenza è tangibile: negli ultimi anni il bisogno è più che triplicato. Vi impegneremo a trovare delle risorse per far fronte a quanto esposto, nello specifico vi è da sistemare la situazione dei tre licei del Luganese, rispettando le misure di contenimento della spesa”.

Pronzini e Sergi sottolineano anche il fatto che è stata rilevata una carenza di risorse nel personale amministrativo, "ormai non più sopportabile se si vuole garantire una corretta ed efficiente gestione di una sede scolastica”.

E, preannunciando altri atti parlamentari che si basano sullo stesso documento, lanciano un fuoco di fila di domande al Governo:

"1.Il DECS e il governo hanno preso atto e discusso di questo documento che mette in luce aspetti problematici della nostra scuola media superiore?

2. Se sì, a quali conclusioni ha portato l’analisi degli aspetti contenuti in questo documento?

3. Se no, intende il governo affrontare i temi sollevati e ai quali abbiamo accennato, seppur per sommi capi?

4. Più in particolare, il governo condivide l’affermazione dei direttori delle SMS secondo la quale “un numero sempre maggiore di allievi di prima classe risulta poco preparato”?

5. Se sì, cosa intende fare affinché gli studenti e le studentesse che terminano la SM siano in grado di affrontare gli studi superiori?

6. Se no, quali pensa che siano allora le ragioni di questa scarsa preparazione e dei tassi di selezione così elevati nelle SMS?

7. Se il governo non ha ancora un’opinione formata sulla questione, ritiene (o ha già deciso) di avviare un’analisi approfondita sulle ragioni e le “responsabilità” – per usare un termine al quale fa riferimento il documento citato – di questa situazione?

8. Il governo, e il DECS in particolare, dopo gli avvenimenti dello scorso giugno alla SCC hanno voluto tranquillizzare l’opinione pubblica sostenendo che la situazione era sotto controllo e che le misure in atto (in particolare il ruolo dei docenti di mediazione) fosse sufficiente. Dal documento risulta invece che la situazione tende a peggiorare, che la ricerca di risorse e di risposte adeguate è ancora in alto mare. Il governo e il DECS non pensano di dover correggere le affermazioni pubbliche rilasciate in giugno (pensiamo in particolare alle interviste del capo-divisione del DECS)?

9. Vista la situazione e le rivendicazioni di nuove risorse, il governo ritiene, nel quadro del Preventivo 2025, di dare risposte adeguate alle richieste formulate sia dal punto di vista medico-psicologico che da quello amministrativo?

10. Nel documento citato i direttori delle SMS sostengono, correttamente, di essere contrari “a un’idea di “scuola medicalizzata”” e di ritenere, piuttosto, “che vada costruita la presenza di servizi esterni che collaborino dall’interno della scuola, affinché la scuola stessa non si trasformi in un servizio e possa invece dedicarsi ampiamente a quegli ambiti che le sono propri”. Questo significa ripensare complessivamente il rapporto tra la scuola e i servizi medico-psicologici. Il governo condivide questo orientamento e ha già iniziato una riflessione in proposito?"

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