POLITICA E POTERE
AITI e Camera di commercio: "No alla moratoria sul moltiplicatore differenziato"
"La concorrenza fiscale è una realtà ben nota in Svizzera ed in Ticino e permette agli enti pubblici virtuosi di attrarre sul proprio territorio contribuenti interessanti"
TiPress

LUGANO - L’Associazione Industrie Ticinesi, la Camera di commercio e le sue 60 associazioni affiliate invitano il Gran Consiglio ad opporsi alla moratoria proposta dal Consiglio di Stato relativa alla possibilità per i comuni di differenziare il moltiplicatore politico tra persone giuridiche e persone fisiche.

"Questa differenziazione - si legge in una nota stampa congiunta delle due associazioni firmata dai presidenti Andrea Gehri e Oliviero Pesenti e dalla vicepresidente della Camera di commercio Cristina Maderni - prevista da oltre un lustro nell’ambito della riforma fiscale sulle persone giuridiche, rende anche i comuni promotori del territorio. Un dietrofront a meno di due mesi dall’entrata in vigore – con vari comuni che hanno già previsto questa differenziazione nei loro preventivi 2025 – creerebbe un pericoloso precedente.

Lo scorso 4 luglio il Consiglio di Stato ha trasmesso al Parlamento il messaggio concernente la revisione della Legge organica comunale del 10 marzo 1987 (LOC), volta ad introdurre una norma transitoria in materia di moltiplicatori distinti per le persone fisiche e le persone giuridiche. Lo scopo di tale proposta è di evitare che i Comuni, nella libertà loro concessa dalla legge, possano differenziare il moltiplicatore fiscale per le persone giuridiche.

Detto altrimenti, questa proposta intende limitare inizialmente per questo periodo transitorio lo spazio di manovra dei Comuni permettendo loro, qualora volessero far uso del moltiplicatore differenziato di procedere unicamente ad un aumento ma non a una riduzione per le persone giuridiche. Dal messaggio traspare inoltre l’intenzione, al termine del periodo di transizione, di procedere addirittura all’eventuale abrogazione definitiva della norma concernente il moltiplicatore differenziato.

Le associazioni economiche non possono condividere tale approccio in quanto penalizzante per le aziende del nostro territorio e quindi per la nostra economia. La concorrenza fiscale è una realtà ben nota in Svizzera ed in Ticino e permette agli enti pubblici virtuosi di attrarre sul proprio territorio contribuenti interessanti. Si tratta tra l’altro di una delle motivazioni che ha indotto il Consiglio di Stato a proporre la recente riforma fiscale cantonale approvata in votazione popolare lo scorso 9 giugno. Corso Elvezia 16 - 6900 Lugano Il Ticino, con la citata riforma, ha voluto rientrare nella media nazionale e parare il colpo dei Cantoni concorrenti.

Le associazioni economiche hanno condiviso la riforma fiscale e le motivazioni sulle quali poggia. Per le stesse ragioni ritengono che anche a livello comunale si debba procedere nella medesima direzione, sulla base dei medesimi principi. Inoltre, il principio del moltiplicatore differenziato è stato approvato nell’ambito della riforma fisco-sociale. Anche in questo contesto le associazioni si erano adoperate a difesa di una proposta del Governo che comprendeva anche numerose misure sociali.

In tale prospettiva si reputa pertanto poco opportuno che, dopo 5 anni e a pochi mesi dalla sua prevista entrata in vigore, il Consiglio di Stato prenda l’iniziativa di limitare unilateralmente e senza particolari e convincenti motivi, a svantaggio delle imprese, questa possibilità.

Nel frattempo, vi sono varie realtà comunali e aziendali che negli scorsi mesi si sono preparati all’introduzione della possibilità di differenziare il moltiplicatore, e nell’ambito del preventivo 2025 il cui termine per l’invio ai consigli comunali è il 31 ottobre diversi comuni hanno previsto una differenziazione del moltiplicatore ai sensi della legge in vigore, anche tenuto conto del lunghissimo e insolito periodo di entrata in vigore dopo l’approvazione ufficiale. Le scriventi associazioni comprendono che vi siano realtà comunali che possano guardare con timore ai nuovi margini fiscali concessi ai comuni ma ritengono che un’introduzione graduale del nuovo strumento, che deve comunque tenere conto della ponderazione degli interessi e degli iter democratici di ogni comune, non porterà a cambiamenti ingestibili.

Tuttavia, la conseguenza della possibilità di differenziare il moltiplicatore d’imposta comunale renderà il cantone più attrattivo per l’insediamento di nuove imprese e permetterà anche ai comuni di diventare «promotori della destinazione Ticino», attraverso la possibilità di dialogare con potenziali nuove imprese da un punto di vista fiscale. Questa possibilità, contrariamente a quanto succede in altri cantoni, oggi è esclusa. Si ricorda infine che imprese e mondo economico hanno accettato nell’ambito della riforma fisco-sociale, di finanziare già dalla 2018 le misure sociali allora concepite, in cambio di alleggerimenti applicabili solo dal 2025".

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