La parabola del patron di Tesla e di X conferma che il legame fra digitale e politica è ormai indissolubile
A una settimana dalle elezioni presidenziali americane vinte da Donald Trump, il rapporto fra digitale e politica si è fatto ancora più forte. Da finanziatore e sostenitore della campagna repubblicana Elon Musk è diventato ministro, capo del nuovo Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge). La parabola del patron di Tesla e di X conferma che il legame fra digitale e politica è ormai indissolubile. E quindi è iniziata una fuga di diversi personaggi dalla sua piattaforma. Ecco, tra gli altri, chi è uscito da X.
Svizzera: tra dissenso e diplomazia
In Svizzera, il caso della consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider ha fatto notizia: ha deciso di lasciare X, definendo la piattaforma incompatibile con una "cultura del dibattito sana". Beat Jans, anch’egli socialista, potrebbe seguirla, criticando X per diffondere "odio e falsità". Tuttavia, altri esponenti politici come Guy Parmelin e Ignazio Cassis hanno scelto di rimanere, sostenendo che X sia ancora un canale cruciale per la comunicazione, soprattutto in ambito diplomatico e istituzionale.
Nicolas Bideau, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri, ha ribadito che X è essenziale per la comunicazione durante crisi e per raggiungere un pubblico chiave. La maggior parte dei dipartimenti federali, infatti, mantiene account attivi sulla piattaforma.
Regno Unito: il caso The Guardian
Il quotidiano britannico The Guardian ha ufficialmente abbandonato X, affermando che i benefici di restare non superano più gli aspetti negativi. L’uso della piattaforma da parte di Musk per diffondere contenuti complottisti e favorire una certa agenda politica, soprattutto durante la campagna elettorale americana, è stato al centro delle critiche. Il giornale ha promesso di utilizzare altrove le risorse destinate a X, investendole per promuovere il proprio giornalismo su altre piattaforme.
Italia: protesta dal mondo dello spettacolo e della politica
Anche in Italia si registra una fuga significativa. Il gruppo musicale Elio e le Storie Tese ha chiuso il proprio account, definendo Musk un "pericolo per la democrazia e la libertà". Piero Pelù, cantante toscano, ha compiuto un gesto simbolico pubblicando una foto in cui mostra il dito medio, accusando Musk di "neo-totalitarismo". Entrambi hanno invitato i fan a seguirli su altri canali.
Dal mondo politico, il giornalista e parlamentare europeo Sandro Ruotolo ha abbandonato la piattaforma, criticando Musk per le sue posizioni politiche e il rapporto con il governo italiano, in particolare sulle questioni relative ai migranti. Ruotolo ha definito il suo gesto una forma di dissenso contro la deriva ideologica della piattaforma.
Motivazioni comuni
Le ragioni dietro queste uscite sono simili in tutti i contesti:
Slittamento politico: X è percepita come sempre più vicina a posizioni di destra estrema e complottiste.
Contenuti tossici: La piattaforma è accusata di favorire la polarizzazione e diffondere odio.
Manipolazione algoritmica: Musk è visto come un influente manipolatore del dibattito pubblico, utilizzando la piattaforma per favorire le sue idee politiche.
Ricerca di alternative: Molti utenti celebri invitano i loro follower a seguirli su piattaforme più rispettose della democrazia e della libertà di espressione.
La fuga da X rappresenta un fenomeno globale che mette in luce il crescente malcontento verso i social media, soprattutto quando il loro controllo viene percepito come strumentale a fini politici. Se da un lato alcuni ritengono indispensabile rimanere per mantenere visibilità, dall’altro cresce il numero di chi considera l’abbandono come una scelta etica e politica.