POLITICA E POTERE
Fallimento Credit Suisse, "la FINMA si occupi dei suoi compiti di sorveglianza"
Il PLR: "Il Dipartimento federale delle finanze ha dormito e non ha adottato le misure necessarie"
TIPRESS

BERNA – Grazie all’efficace gestione della crisi da parte della Consigliera federale Karin Keller-Sutter, abbiamo evitato una crisi finanziaria internazionale. È quanto constata la Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) nel suo rapporto sulla caduta di Credit Suisse. Il PLR nazionale chiede "che venga fatto tesoro delle lezioni apprese durante questa crisi e che la FINMA si occupi pienamente dei suoi compiti principali di sorveglianza. I risultati presentati non devono però oscurare il fatto che non sono state le autorità a far fallire il Credit Suisse, bensì i manager altamente retribuiti della banca".

Una sorveglianza sistematica da parte della FINMA "è necessaria"

Ciononostante, la CPI osserva che "anche la FINMA deve svolgere il proprio ruolo di vigilanza in modo più sistematico con gli strumenti a disposizione, piuttosto che - ad esempio - concedere agevolazioni patrimoniali (si tratta di un compito che spetta alle direzioni). Alla luce della cultura e del comportamento discutibili del management di Credit Suisse, ci si sarebbe aspettati che la FINMA facesse pieno uso dei suoi strumenti di vigilanza e li applicasse in modo ancora più sistematico. In questa crisi, sarebbe stato importante che la FINMA fosse intervenuta prima e in modo più deciso", si legge nel comunicato PLR. 

E ancora: "Nel corso degli anni cruciali che hanno preceduto il fallimento di Credit Suisse, il Dipartimento federale delle finanze (DFF), guidato dal Consigliere federale Ueli Maurer, ha dormito. Ha trascurato l’introduzione del concetto di Public Liquidity Backstop (PLB), una rete di sicurezza per la liquidità. Il PLB ha dovuto infatti essere introdotto con una decisione legislativa d'emergenza quando la situazione lo ha richiesto. Inoltre, l’allora Consigliere federale UDC non ha informato tempestivamente e in modo trasparente il Consiglio federale e non ha adottato le misure necessarie. La CPI sottolinea il ruolo chiave e fondamentale svolto dalla Consigliera federale Karin Keller-Sutter, che è arrivata al Dipartimento federale delle finanze nel pieno della crisi e ha assunto immediatamente le proprie responsabilità. Durante i giorni di crisi, da nuovo ministro delle Finanze “ha lavorato instancabilmente per trovare una soluzione coinvolgendo l'Associazione svizzera dei banchieri e UBS”, scrive la CPI. La Consigliera federale Keller-Sutter ha stabilito “un coordinamento efficace sia con i partner nazionali, sia con le autorità estere”. Sotto la sua guida, le autorità sono riuscite a evitare una crisi finanziaria internazionale".

Focalizzarsi sulle banche di importanza sistemica

Il PLR accoglie con favore il fatto che "le raccomandazioni e gli interventi della CPI si concentrino sui requisiti necessari per le banche di importanza sistemica. E che non si limiti a richiedere una capitalizzazione più elevata per queste banche in modo indiscriminato, ma si spinge anche a formulare una raccomandazione da prendere in considerazione. La FINMA non dovrebbe essere rafforzata come ente regolatore, ma nell'applicazione sistematica degli strumenti di vigilanza esistenti".

"La crisi – conclude la nota – è stata causata da Credit Suisse, nondimeno le autorità devono comunque trarne insegnamento. Compreso il Parlamento in qualità di legislatore. Il PLR farà tutto il possibile per garantire che ciò avvenga e si impegna per una politica affidabile e responsabile. Ci batteremo per una regolamentazione che salvaguardi i posti di lavoro e la prosperità e che permetta alla Svizzera di rimanere una forte piazza industriale e finanziaria".

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