Il comitato promotore interpartitico le ha consegnate questa mattina alla Cancelleria dello Stato
BELLINZONA - Il comitato promotore interpartitico composto da rappresentanti di UDC, Lega, PLRT, Il Centro, Camera di Commercio e AITI, ha consegnato oggi, mercoledì 8 gennaio, alla Cancelleria di Stato oltre 11’000 firme a sostegno dell’iniziativa popolare legislativa “STOP all’aumento dei dipendenti cantonali”.
"Soddisfatto del numero di firme raggiunto – molte delle quali ancora presso i Comuni per la vidimazione – il Comitato ringrazia tutti coloro che hanno contribuito al conseguimento di questo bel risultato - si legge nella nota stampa -, in particolare Il Mattino della Domenica per il suo contributo determinante con oltre 7’000 firme raccolte".
Limitare lo sperpero di risorse pubbliche frenando la crescita del personale dell’Amministrazione cantonale – che conta più dipendenti rispetto alla media degli altri Cantoni – è importante ora più che mai in un Cantone dove regnano lo squilibrio finanziario, la crescita della spesa fuori controllo e il debito pubblico eccessivo, prosegue la nota.
"I timidi passi sin qui intrapresi da Governo e Parlamento, anche in riferimento alle blande misure di risparmio adottate nel Preventivo 2025, confermano la necessità di agire con coraggio mediante un’iniziativa popolare che, qualora venisse avallata dal popolo, potrà dare un chiaro mandato alle Istituzioni. Nello studio di Idheap “Analyse comparative de la structure desdépenses du Canton du Tessin” viene rimarcato che il costo dell’amministrazione ticinese è del 33% superiore rispetto alla media degli altri Cantoni.
L’iniziativa – mediante una modifica della legislazione cantonale – intende fissare un tetto massimo del numero dei dipendenti dell’amministrazione cantonale (esclusi i docenti in senso stretto e il personale di cura dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale). Il numero dei dipendenti cantonali non dovrà superare l’1,3% della popolazione ticinese: in questo modo si prevede una riduzione di circa il 10% del personale indicato entro 5 anni, dando dunque il tempo al Consiglio di Stato di trovare le giuste misure per raggiungerla, tramite le naturali fluttuazioni del personale e la non sostituzione dei partenti".
La nota dell'UDC
"Mentre Governo e Parlamento sembrano riporre tutte le loro speranze nei dividendi della Banca Nazionale, in entrate fiscali inattese e in studi sulla revisione della spesa – che, lo sappiamo, non sono altro che una manovra dilatoria per superare politicamente indenni le prossime elezioni cantonali del 2027 – è ora al popolo che spetta il compito di agire (...). Data l’urgenza di risanare le finanze cantonali, è essenziale che Governo e Parlamento facciano tutto il possibile per accelerare il percorso verso il voto popolare dell’iniziativa Stop all’aumento dei dipendenti cantonali".