POLITICA E POTERE
Lugano, bordate leghiste contro Ghisletta: “Magnum delirium Rauli”. Foletti: "Non è adatto per fare il municipale"
Il gruppo in Consiglio comunale impallina il socialista per il caso stadio: "Al sé bevut anca l'acqua dal cudée"
TIPRESS

LUGANO – Nuove scintille in seno all’Esecutivo cittadino. Questa volta a finire nel mirino del gruppo Lega in Consiglio comunale è il municipale socialista Raoul Ghisletta, accusato di comportamenti poco allineati allo spirito collegiale che dovrebbe contraddistinguere l’azione del Municipio. In un’interpellanza dai toni critici ma punteggiata anche da ironia, i leghisti sollevano dubbi sull’operato del collega, definito “più sindacalista che municipale” e reo – secondo i firmatari – di agire spesso in modo solitario, senza consultarsi con i colleghi e senza rispetto per le regole del gioco istituzionale.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la recente uscita pubblica di Ghisletta sull’ipotesi di vendere lo stadio di Cornaredo. Una proposta lanciata senza un previo confronto in Municipio, secondo la Lega, che la bolla come una “trovata” estemporanea e indicativa di uno stile definito provocatoriamente “da scappato di casa”.

Ma facciamo un passo indietro per capire. Ieri Ghisletta ha inviato alle redazioni una sua presa di posizione sullo stadio. Eccola.

- Mentre dilaga la speculazione immobiliare, che colpisce famiglie e anziani residenti da decenni a Lugano, ad oggi il Municipio non prevede nulla nel piano degli investimenti per la politica dell'alloggio (...). Nel contemporaneo la Città ha deciso investimenti di 240 milioni di franchi per infrastrutture sportive.

Per ridurre il debito straordinario generato dagli enormi investimenti sportivi, il Municipio ha annunciato un draconiano piano degli investimenti limitato a 45 milioni annui (piano ancora in gestazione) ed un problematico piano di vendite di beni per 200 milioni di franchi (piano pure ancora in gestazione). È di ieri la notizia che il patron del FC Lugano ha presentato il progetto per realizzare uno stadio per la sua squadra americana dei Chicago Fire con un finanziamento diretto di 650 milioni di dollari. Questa notizia ha suscitato reazioni tra la cittadinanza e pone il giusto interrogativo sul perché la Città di Lugano non possa avviare una discussione per vendere l'Arena sportiva: stadio di calcio per il quale la Città deve contrarre un debito di 114 milioni di franchi al fine di entrarne in possesso ad inizio novembre 2025. La vendita andrebbe seriamente considerata, perché permetterebbe di avere più agio nella politica degli investimenti a favore dei bisogni della popolazione luganese, in particolare alloggi a prezzi accessibili, infrastrutture puntuali per i quartieri, spazi verdi e strutture per la cultura indipendente -.

Fin qui Ghisletta, la cui iniziativa personale è stata criticata anche dal sindaco Michele Foletti: "È l’ennesima dimostrazione che non è la persona adatta a ricoprire il ruolo di municipale. È stato messo in lista dal suo partito ed eletto dai cittadini e lo accetto, ma dal mio punto di vista non ci si comporta così", ha dichiarato al Corriere del Ticino.

Ma torniamo all'interpellanza della Lega.

Non si tratta di un caso isolato da parte di Ghisletta. La Lega parla di “comunicazioni pubbliche improvvisate, decisioni estemporanee, iniziative individuali” come tratti ricorrenti del comportamento del municipale socialista. Un atteggiamento che rischia di minare uno dei principi fondanti della politica svizzera: la collegialità.

Alla luce di queste premesse, la Lega rivolge al Municipio una serie di domande puntuali:

Il Municipio può confermare se il municipale Raoul Ghisletta tende ad agire con spirito da battitore libero, evitando il confronto con i colleghi su temi rilevanti per la Città?
Vi sono stati episodi in cui Ghisletta ha invaso ambiti di competenza altrui o ha preso iniziative senza coordinamento con l’Esecutivo?
Il comportamento del municipale è ritenuto compatibile con il principio di collegialità previsto dalla Legge organica comunale?
Il Municipio ritiene che Ghisletta sia in grado di proseguire il proprio mandato nel pieno rispetto dei doveri istituzionali di lealtà e collaborazione?
Infine, l’Esecutivo condivide la proposta di vendere lo Stadio di Cornaredo, oppure considera che certe uscite andrebbero almeno discusse “tra adulti responsabili”?
Con questa interpellanza, la Lega lancia un messaggio chiaro: al Municipio si chiedono comportamenti coerenti con il ruolo istituzionale e non iniziative personali condotte a colpi di slogan.

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