Un sondaggio dice che due terzi dei votanti interpellati voterebbe sì alla linea del Consiglio Federale, mentre più della metà non approva quella dell'UDC. Per il 50%, la SSR dovrebbe risparmiare snellendo l'amministrazione
BERNA - L'idea del Consiglio Federale di ridurre il canone radiotelevisivo a 300 franchi, dai 335 attuali, sembra piacere agli svizzeri, che invece non sono convinti sull'îniziativa UDC che chiede di arrivare a 200 franchi. La via di mezzo, come si può definire, insomma, al momento passerebbe alle urne, come mostra il sondaggio Sotomo pubblicato oggi dal "Blick" (su incarico di Ringier fra il 20 e il 26 giugno, i partecipanti erano 24'720 aventi diritto di voto". Quasi due terzi delle persone sentite infatti la voterebbero, mentre il 55% boccerebbe, chi con sicurezza chi meno, il canone a 200 franchi.
Dai numeri si evince che la SSR è una fonte di informazione apprezzata da quattro svizzeri su cinque tra gli intervistati, i quali tuttavia vedono possibilità di risparmio: il 50% snellirebbe l'amministrazione, altri settori dove vengono consigliati tagli sono social media (per il 30%), musica, intrattenimento, produzione di film e cultura. Per un terzo, anche i canali radio potrebbero essere ridotti.