Fiorenzo Dadò: "Presenteremo un'iniziativa cantonale per prolungare di altri 5 anni la moratoria. Invito le altre forze politiche a firmarla"
BELLINZONA - Moratoria sugli studi medici, il PPD non ci sta ad accettare l’abolizione della misura decisa dal Consiglio Nazionale, con il voto favorevole anche di cinque deputati ticinesi (Merlini, Cassis, Quadri, Pantani e Chiesa) e va alla guerra. Il PPD presenterà così nel corso della prossima seduta del Gran Consiglio un’iniziativa cantonale per protrarre per 5 anni la moratoria all’apertura di nuovi studi medici e invita le altre forze politiche a sottoscriverla.
Lo annuncia con una nota stampa il capogruppo, Fiorenzo Dadò, che per l’occasione ha anche realizzato una vignetta di battaglia (quella pubblicata in copertina).
Ecco la nota stampa:
“Per rimediare alla recente e sciagurata decisione del Consiglio nazionale di affossare – nel voto finale – la modifica della Legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal), che avrebbe confermato a tempo indeterminato la possibilità per i singoli Cantoni di non ammettere nuovi medici. Il cantone Ticino, di concerto con altri cantoni che vivono gli stessi problemi, potrà in tal modo esercitare pressioni sulle Camere federali su un tema di grande importanza per l’evoluzione dei costi della salute nei cantoni periferici.
Il siluramento da parte del Consiglio nazionale del progetto di legge che avrebbe consentito una soluzione durevole all’afflusso di medici dall’estero ha suscitato grandi preoccupazioni in tutto il Cantone Ticino. Il PPD ritiene prioritario riportare il tema all’attenzione dell’Assemblea federale in modo da ridare al più presto ai cantoni gli strumenti per poter regolamentare un settore che ritaglia una parte importante dei costi sanitari (l’ambito medico ambulatoriale corrisponde al 40% dei costi LAMal in Ticino, per un importo, in termini assoluti, di ca. 580 mio. CHF annui).
Ricordiamo che il regime della moratoria all’apertura di nuovi studi medici è stato applicato, con alcune varianti, dal 2002 a fine 2012 ed è poi stato reintrodotto, per tre anni, a metà 2013, permettendo di contenere il forte afflusso sul mercato di medici, segnatamente di specialisti. Vista la sua importanza il legislatore federale aveva proposto una base giuridica per fissare nel lungo termine i meccanismi volti ad arginare l’aumento e soprattutto l’afflusso di medici stranieri e mitigare con ciò gli effetti della libera circolazione delle persone sull’aumento dei costi nel settore ambulatoriale. Soluzione che è poi purtroppo stata bocciata per un voto dal Consiglio nazionale il 18 dicembre.
Proponendo la reintroduzione di una nuova moratoria per 5 anni, il PPD sottolinea che tale strumento, così come era stato impostato, rispondeva perfettamente al principio del federalismo di conferire autonomia ai cantoni nell’adozione di soluzioni differenziate in funzione dei propri bisogni sanitari”.
Red