SALUTE E SANITà
Grazie Cardiocentro: "Avanti tutta con l'iniziativa popolare e solidarietà al giudice emerito Emilio Catenazzi"
Il Gruppo di sostegno all'ospedale del cuore deciso a lanciare la raccolta firme in settembre. Intanto il Corriere anticipa qualche contenuto del testo

LUGANO - Avanti tutta con l’iniziativa popolare sul Cardiocentro. Il Comitato del Gruppo di sostegno dell’ospedale del cuore, riunitosi lunedì pomeriggio, ha infatti deciso all’unanimità di procedere con la raccolta firme.

“La folta delegazione presente all’incontro (preso atto dell’assenza di fatti nuovi, concreti e rilevanti) - si legge in un comunicato - ha ritenuto che non vi siano alternative allo strumento principe che la nostra democrazia diretta mette a disposizione di tutti i cittadini. Strumento che consentirà di formulare una proposta al Paese, ragionevole ed equilibrata, che mira ad assicurare, anche in futuro, la stessa qualità delle cure che il Cardiocentro ha garantito a tutta la popolazione ticinese negli ultimi 20 anni. Per presentare il testo dell’iniziativa, ancora in fase di affinamento, e lanciare la raccolta delle firme, sarà organizzata una conferenza stampa all’inizio del mese di settembre”.

“Il Comitato del gruppo Grazie Cardiocentro - prosegue la nota - ha altresì espresso sconcerto e preoccupazione per il puntuale attacco domenicale, contro chiunque non sia perfettamente allineato sulle posizioni dell’Ente ospedaliero in merito al futuro dell’ospedale del cuore. Questa volta ad essere oggetto degli strali del presidente dell’EOC, è stato il giudice emerito federale Emilio Catenazzi. La “colpa” che viene imputata all’ex magistrato è quella di aver accolto la nostra richiesta di visionare, in modo amichevole e gratuito, il testo dell’iniziativa redatto dai giuristi del nostro Gruppo. L’avvocato Catenazzi si è limitato ad offrire un’opinione sulla base della sua approfondita conoscenza delle leggi e della sua saggezza”.

“Questo gesto di generosità disinteressata - si legge ancora nel comunicato - è stato strumentalizzato dal presidente dell’EOC, che ha gettato un’apprezzata personalità istituzionale del nostro Cantone nel frullatore mediatico, mettendone addirittura in dubbio la sua riconosciuta terzietà. Questo per il solo fatto che l’avvocato Catenazzi presiede la Commissione speciale di ricorso dell’Ente ospedaliero cantonale incaricata di redimere le vertenze con il personale. Un organismo che nulla ha a che fare con il Cardiocentro e meno ancora con la vertenza in corso. Ma, evidentemente, secondo il presidente dell’EOC, per assumere tale carica sembra necessaria un’adesione acritica ad ogni scelta politica e strategica del Consiglio d’Amministrazione che dirige. Più che un arbitro, ci par di capire, si vuole un tifoso! Tale approccio tradisce le più elementari norme costituzionali e democratiche che tutelano la libertà di pensiero di ogni cittadino. Ci auguriamo che i vertici dell’EOC abbandonino finalmente questi metodi, scegliendo di confrontarsi nel merito e smettendola, una volta e per tutte, con gli attacchi personali a mezzo stampa”.

“L’avvocato Emilio Catenazzi, uomo di specchiata correttezza - termina la nota - ha dimostrato nel corso di tutta la sua esistenza, umana e professionale, un rigore morale, una lealtà, un equilibrio, un’onesta intellettuale e un amore per le regole e gli organismi della nostra democrazia, che ne fanno, senza alcun dubbio, una delle menti più illuminate, lucide e apprezzate del nostro Cantone. Il Comitato del Gruppo Grazie Cardiocentro - sicuro di interpretare il pensiero di larga parte della popolazione - esprime dunque un sentimento di affettuosa solidarietà al giudice Catenazzi e coglie l’occasione per rinnovargli profonda gratitudine per il suo infaticabile lavoro al servizio della comunità e delle istituzioni del nostro Paese”.

Intanto il sito del Corriere del Ticino ha anticipato una parte del testo dell’iniziativa che prevede una modifica della LEOC (la legge sull’Ente ospedaliero cantonale) con la creazione di una nuova Fondazione. Fondazione che, scrive il CdT citando il testo con cui si raccoglieranno le firme, "godrà di piena autonomia gestionale-amministrativa e finanziaria rispetto all'EOC e garantirà la continuità dell'attività della Fondazione, la quale cesserà di esistere in data 22 dicembre 2020 con il trasferimento all'EOC del suo intero patrimonio". 

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