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Questa sera a Matrioska "La Svizzera vota. Il mondo brucia"
Una riflessione con il giornalista Stefano Piazza sull’attentato di ieri a Bruxelles, un dibattito su alcuni temi che hanno caratterizzato la campagna per le Federali e un confronto sulla guerra tra Hamas e Israele. Ecco gli ospiti

MELIDE - Una riflessione in diretta Skype con il giornalista Stefano Piazza sull’attentato di ieri a Bruxelles, un dibattito su alcuni temi che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le Federali a pochi giorni dal voto, e un confronto sulla guerra tra Hamas e Israele che sta infiammando il Medio Oriente e che ha già provocato oltre 4'000 morti.

“La Svizzera vota. Il mondo brucia” è il titolo di Matrioska, in onda questa sera alle 19,30 su TeleTicino. Ospiti di Marco Bazzi, Manuele Bertoli, già consigliere di Stato, l’avvocato Renzo Galfetti, il presidente dell’Associazione industrie ticinesi Oliviero Pesenti e il giornalista Alfonso Tuor. Quest’ultimo rimarrà in studio anche nell’ultima parte della trasmissione, quindi verso le 20,25, per parlare della guerra e dei suoi riflessi in Occidente. Lo raggiungerà il collega Claudio Mesoniat.

Il conflitto tra Hamas e Israele sta spaccando l’opinione pubblica, ridando aria a vecchie ma mai sopite contrapposizioni ideologiche, e molte sono state negli ultimi giorni in Europa le manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese. A Milano sono scese in piazza 4'000 persone al grido di “Israele fascista, Stato terrorista”. Mentre a Bellinzona, Forum Alternativo, una delle forze politiche in corsa per le Federali sulla lista unitaria con i Verdi, ha organizzato ieri un sit-in con lo slogan “Né con Hamas né con Netanyahu”.

Ma si può oggi, dopo gli attacchi sferrati da Hamas contro Israele, rivendicare una posizione neutrale e non schierarsi né con l’una né con l’altra parte? E chi sta con Israele come può giustificare la durissima reazione che ha insanguinato la Striscia di Gaza? “La cosa più importante sarà tenere gli occhi ben aperti e capire quando gli scopi legittimi di questa rappresaglia di Israele finiranno e comincerà la vendetta”, ha detto lo scrittore israeliano David Grossaman intervistato ieri dal Corriere del Ticino.

Intanto potrebbe esserci un’escalation del conflitto: “Dobbiamo reagire a quello che sta succedendo a Gaza. Se i crimini del regime sionista continuano nessuno potrà fermare i musulmani e le forze di resistenza”, ha dichiarato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei. Ne parleremo con Tuor e Mesoniat.

Tornando alla politica, partiremo da due recenti prese di posizione di Bertoli e Pesenti. “Nuova campagna elettorale e ancora migranti e richiedenti asilo nel mirino – ha scritto il primo in un’opinione pubblicata da LaRegione -. Perché sono tanti? No, perché elettoralmente rende”.

Un tema, quello dei migranti, che preoccupa in particolare la popolazione di Chiasso, dove l’avvocato Galfetti si è fatto, tra i primi, portavoce del disagio per il numero eccessivo di richiedenti asilo ospitati nei centri della città di confine.

Un tema che si riallaccia anche al rischio terrorismo, visto che l’attentatore di Bruxelles era un immigrato irregolare tunisino, colpito da un ordine di espulsione dal Belgio. Oggi a Milano la polizia ha arrestato due egiziani legati all’Isis e si teme che, alla luce delle tensioni in Medio Oriente, torni in Europa la minaccia del terrorismo.

Da parte sua, Oliviero Pesenti ha lanciato un appello agli elettori ticinesi, invitandoli a sostenere i candidati vicini all’economia: “Nel 2019 il tema predominante è stato il cambiamento climatico, mentre solo il 7% degli intervistati ha considerato l'economia e la competitività svizzera come fattori cruciali nella loro scelta. Data l'importanza cruciale dell'economia per il nostro paese, questo è indubbiamente un valore scandalosamente basso”.

Tra i temi che hanno dominato la campagna c’è, ovviamente, anche quello della stangata sui premi di cassa malati. Oggi sul Corriere del Ticino l’ex consigliere nazionale ed ex presidente del PLR Fulvio Pelli ha lanciato una stoccata alla sinistra: “L’incapacità di trovare soluzioni ragionevoli per tener sotto controllo i costi della sanità a carico dell’assicurazione obbligatoria fa sì che la politica - soprattutto quella di sinistra - produca a ripetizione illusorie ma pubblicitariamente attrattive iniziative popolari: cassa malati unica, premio al massimo dei 10% del reddito, premi in base al reddito e così via”.

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