ANALISI
“Più armati più liberi”… La sparata di Paolo Pamini e i “125 milioni di cazzate" di Adriano Celentano
L'ANALISI - Paolo Pamini ha scritto (pardon…) una cazzata. E a tutti nella vita capita di dire o scrivere cazzate. La differenza sul giudizio complessivo la fa il saldo

di Andrea Leoni

Paolo Pamini ha scritto (pardon…) una cazzata. E a tutti nella vita capita di dire o scrivere cazzate. La differenza sul giudizio complessivo la fa il saldo. Bisogna dunque aspettare che termini la sua carriera politica, appena cominciata, per tracciare un bilancio. 

Certo da un Gran Consigliere e più ancora da una persona con il curriculum professionale e accademico di Pamini, era forse lecito attendersi che l'inevitabile scivolone, che a tutti come si diceva prima o poi accade, non raggiungesse le dimensioni mastodontiche realizzatesi con l’opinione pubblicata stamani sul Corriere del Ticino.
Invece la provocazione gli è scappata completamente di mano e ha rimediato una figuraccia memorabile. Ma quel che ha scritto non è pericoloso, al massimo (ma al massimo, ci vuol talento anche in questo) è demenziale.  L'indignazione merita altro. 

Per questo non crediamo valga la pena entrare nel merito e scrivere più che qualche riga. Che vuoi ribattere a uno che immagina una società dove per difendersi (?!) si va a scuola, al cinema o in discoteca armati fino ai denti? Niente, convinto lui….

Certo però fa sorridere, in modo beffardo, pensare che se il metodo Pamini fosse già in vigore avremmo addestrato in casa anche i terroristi di Parigi senza neanche farli scomodare per "allenarsi" in Siria. Essendo nati in Europa, infatti, li avremmo educati sin dalle scuole dell'obbligo a sparare… o forse sarebbe necessaria una distinzione tra bambini musulmani e no per partecipare ai corsi?   

La provocazione è per natura "dolosa": mira a smuovere, a suscitare una reazione. Ora non si possono avere dubbi sulle intenzioni, conoscendo anche le doti intellettuali dell'uomo: Paolo Pamini l'ha fatto apposta. Questo è sicuro. Poi maneggiare certe provocazioni, specie per un neofita della politica, non è per nulla facile. E lo si è visto.

Come apposta lo aveva fatto negli scorsi giorni Donald Trump, anticipando quasi alla lettera il deputato ticinese: "Riguardo a Parigi, sapete, hanno le leggi più severe al mondo sulle armi. Nessuno è armato, eccetto i cattivi. Nessuno ha delle armi, e i cattivi hanno sparato a loro ad uno a uno. E potete dire quello che volete, ma se la nostra gente avesse avuto delle armi, se fosse stato permesso loro di portarle, la situazione sarebbe stata molto, molto diversa". 

O come quando poche settimane fa Christoph Blocher si era messo a fare il complottista da quattro soldi sulla foto del piccolo Aylan. 

Sovviene il titolo di una vecchia trasmissione di Adriano Celentano: "125 milioni di cazzate!". Quando chiesero al molleggiato perché proprio "125 milioni" lui rispose: "È che le ho contate…". 

 

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