Analisi del deputato: "Ci serve un coordinatore. Autoproclamarsi esempio massimo dei principi leghisti e non rispettarli anche nelle piccole cose non aiuta la nostra credibilità"
di Massimiliano Robbiani*
Ritorniamo con umiltà ad ascoltare le esigenze della gente!
Umiltà e autocritica sono le due principali cose che servono adesso alla Lega dei ticinesi. Bisogna saper star ben lontani dai piedistalli, ricordarci qual è la nostra storia e quali sono i nostri valori e finalmente capire cosa non funziona più tanto bene nel nostro movimento.
Certo, candidati che non rispettano il decalogo non ci hanno aiutato, ma dagli errori si deve poter imparare e ogni lezione va assimilata in modo costruttivo.
Per capire cosa possiamo migliorare la Lega deve riflettere, tutti noi dobbiamo sederci attorno al tavolo di via Monte Boglia e trovare la soluzione che, secondo me, passa prima di tutto dall’individuazione di un coordinatore vero, da quel punto di riferimento che adesso ci manca.
Serve anche una base organizzativa per affrontare le scadenze elettorali e l’attività annuale e programmatica, serve avvicinarci di più e ancora alla gente come sapevamo tutti fare in passato.
Ci serve empatia, saper ascoltare e saper capire per poi promuovere iniziative e proporre soluzioni ai problemi dei ticinesi.
Autoproclamarsi esempio massimo dei principi leghisti e non rispettarli anche nelle piccole cose non aiuta la nostra credibilità. Torniamo quindi a essere umili, riflettiamo su noi stessi e sul nostro operato e apriamoci al futuro imparando dal passato e dal presente, ricordandoci da dove veniamo e chi siamo: siamo leghisti, la voce dei ticinesi, del ceto medio-basso, di chi vuole sentirsi ticinese in Ticino, di chi vuole lavorare in Ticino, di chi vuole crescere i propri figli in Ticino.
La Lega è il Ticino, ma per tornare ad essere veramente rappresentativi bisogna cambiare registro e tornare ai nostri inizi, tornare fra la gente per la gente. È arrivato il momento di reagire!
Un leghista inca----o
*granconsigliere leghista