L'ex sindaco di Chiasso parla dell'aumentato carico di lavoro degli uffici che si occupano delle richieste di sussidio ("I funzionari devono arrivare al punto di non farsi trovare") e dell'Ufficio esecuzioni per premi impagati
di Moreno Colombo*
Tutti gli anni la medesima solfa: ad ottobre l’annuncio dell’aumento dei premi della cassa malati.
Diversi dibattiti seguono la farsa, ma di fatto – e questa è l’unica cosa certa – dopo poco tempo le persone e le famiglie si vedono recapitare a casa la nuova polizza assicurativa, con il maledetto rincaro annuale (vista la sistematicità lo si può anche chiamare così). Da tempo questa spesa è divenuta fonte di disturbo e di grattacapi, per molte persone e famiglie considerato che la spesa mensile è pari ad un affitto!
Non è possibile perpetuare ed accettare annualmente questa saga di fine ottobre.
Viene da ridere poi quando le casse malati in prima battuta si rifiutano di pagare degli interventi necessari a qualche cittadino. Ma quando la notizia balza alla cronaca, per qualche fantomatico motivo viene rivista la decisione e l’operazione viene pagata.
Verrebbe quasi da consigliare ai cittadini di comunicare i casi immediatamente alla stampa e ai parlamentari! Ma questa soluzione non appartiene ad un Paese che vuol rimanere indipendente e socialmente evoluto.
Vi sembra normale che ogni anno siano in aumento le persone che chiedono il sussidio ad integrazione del premio della cassa malati? Che i funzionari (che sia chiaro, svolgono la loro attività) siano costretti a non farsi trovare al telefono dai cittadini (ho ricevuto molte reclamazioni in tal senso), oppure che le risposte a domande fatte ad inizio anno arrivino a fine anno? E naturalmente non bisogna tardare a inoltrare la richiesta per non vedersi togliere mensilità di sussidio. La prima domanda che mi faccio è quanto costa alla comunità questo ufficio che eroga i sussidi che fatica pure a rispondere tempestivamente alle richieste.
Parallelamente aumenta il lavoro degli Uffici esecuzioni per premi impagati. Tutti costi a carico della comunità. Costi che potrebbero essere utilizzati meglio magari in favore della mobilità, salute-movimento-alimentazione e della formazione.
Con un premio della cassa malati ridotto avremo tutti meno costi diretti ed indiretti.
Mi arrabbio tantissimo quando vedo alla televisione la pubblicità di tutte le casse malati che vengono ripetute per tantissime volte al giorno oppure le intere paginate di pubblicità: ma da chi pensate che siano pagate queste spese? E’ veramente una spesa necessaria? No, sicuramente!
Noi tutti sappiamo che il premio mensile è una spesa obbligata e che dovrebbe essere la stessa, almeno la copertura di base, per ogni cittadino!
La concorrenza fa bene, il libero mercato pure, mi si dice. Rispondo volentieri ‘sì’, ma non nel caso delle casse malati!
Giusto un esempio. Mi ricordo la cassa malati SUPRA che proponeva prezzi bassissimi: dopo qualche anno ha fatto una brutta fine con gravi ripercussioni anche su qualche cittadino che non ha potuto cambiare facilmente la cassa malati.
Tutti questi aspetti portano a dire che la cassa malati unica sia la soluzione e che valga la pena di esplorare tale possibilità.
Avremo dapprima tanti consigli di amministrazione strapagati in meno, si ottimizzerà anche il personale senza necessariamente passare da facili licenziamenti, i sistemi informatici sempre più costosi, gli affitti sarebbero più bassi, ci sarebbe meno sperpero di soldi per palazzi acquistati dalle casse malati semivuoti, una riduzione di uffici di revisione e dei sistemi costosi di controlli interno, un interlocutore unico anche per le farmacie, ecc.....e con la digitalizzazione potremo essere più dinamici nella risposta ai cittadini.
Le riserve delle casse malati e gli stessi conti economici potrebbero essere verificati meglio se avessimo una cassa malati unica.
Chiaro, la base di tutto questo discorso sta anche nella responsabilità individuale sia di ogni cittadino che è sempre maggiormente informato su come gestire la propria salute, ma anche degli stessi medici, talvolta stressati da chiamate di pazienti per mere banalità!
Penso che se tornassimo a pagare premi comparabili a quelli di paesi socialmente all’avanguardia, potrebbe tornare a crescere anche il senso di responsabilità.
Sicuramente meglio della situazione odierna: dove ormai siamo arrivati a pensare che, con tutto quello che paghiamo, è giusto farsi ogni tipo di esame e di visita! Questa è una situazione che mi rattrista parecchio!
*ex sindaco di Chiasso