SECONDO ME
"Lugano annoiata dalle pari opportunità non se ne fa carico"
La consigliera comunale PS Mattea David: "Il concetto di pari opportunità è un diritto umano e universale"

*Di Mattea David

All’ultima seduta di Consiglio Comunale della città di Lugano, la maggioranza dello stesso e il Municipio della città hanno deciso di non dotarsi di un importante strumento, quello del monitoraggio affiancato da un gruppo di esperti, per perseguire al meglio lo scopo della parità di genere. Decisione, quella della maggioranza, che è stata espressa dopo esserli dilungati nel tentativo di giustificare l’ingiustificabile: ovvero la non presa a carico di un tema così importante e sensibile.

Ricordiamo, il concetto di pari opportunità è un diritto umano e universale. Perseguire questo scopo è una precisa e fondamentale risposta agli obiettivi federali e costituzionali. La questione delle pari opportunità è un tema che riguarda tutti. Non tocca le donne soltanto, ma ha a che fare con la società intera, con il superamento di quei pregiudizi e stereotipi che hanno radici profonde, che nascono nelle famiglie, maturano e si consolidano nel passaggio dalle scuole al mondo del lavoro, dove si fortificano, finendo per relegare le donne ai margini del mercato del lavoro. Il concetto di parità di genere non significa livellamento delle differenze. L’obiettivo è quello del raggiungimento di una piena ed effettiva partecipazione sociale delle donne e degli uomini.

La Costituzione Svizzera garantisce il rispetto e la protezione della dignità di tutti e l’uguaglianza giuridica. Ovvero, tutti sono uguali davanti alla legge, nessuno può essere. Si dice anche che uomo e donna hanno effettivamente uguali diritti, in particolare per quanto concerne la famiglia, l’istruzione e il lavoro. La Svizzera ha ratificato in questo senso una Convenzione per l’eliminazione di tutte le discriminazioni nei confronti delle donne. Credo pertanto che le autorità, ad ogni livello, siano chiamate a impedire qualsiasi discriminazione e agire in maniera positiva, adottando le misure necessarie per garantire la parità di diritto e di fatto.

In qualità di Consiglieri comunali e Municipali, l’assumersi la responsabilità di un monitoraggio delle pari opportunità all’interno della nostra città è uno dei compiti fondamentali cui siamo chiamati a rispondere. L’articolo 8 capoverso 3 della Costituzione, che assicura l’uguaglianza di diritto e di fatto, dà mandato al legislatore non sono federale, ma anche cantonale e comunale, di occuparsi della parità di genere. I comuni devono comportarsi da pionieri e dare il buon esempio nell’ambito delle politiche della parità di genere, che è diventata, oltre che a un’urgenza, un dovere del singolo legislatore, per adempiere ai compiti che gli sono conferiti dalla Costituzione federale.

Quella della scorsa sera non doveva essere una decisione, quando un dovere da riconoscere nei confronti della società, un dovere di cui farsi carico per compiere un passo concreto verso un diritto, quella della parità di genere, che è ancora ben lontano dall’essere raggiunto. Lugano, ancora una volta, perde l’occasione di agire, restando ferma al palo delle convinzioni ideologiche di una certa area politica che, forte della sua retorica, parla di meritocrazia e di avanguardia, non volendo però compiere nessun passo concreto.

*Consigliera comunale PS

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