"Se da una parte si comprende la volontà del Municipio di procedere all’incasso di contributi dovuti, dall’altra crea sconcerto che questo avvenga con tanto ritardo, in questo preciso momento e con le modalità descritte"
di Paolo Morel*
Inaccettabili le tempistiche di presentazione alla popolazione, sia in termini di attesa - 40 anni - sia per la scelta del momento. A fine 2020 l’allora Capogruppo PLR in Consiglio Comunale, Karin Valenzano Rossi, scriveva su questo giornale: “Decisamente in sordina e fors’anche alla chetichella, con Messaggio del 19 dicembre, il Municipio - a mo’ di dono natalizio - chiede di approvare un piano di finanziamento di opere pregresse effettuate sull’arco di 30/40 anni dal valore finale dei potenziali contributi da riscuotere di 117.214.400 di franchi!”
Stiamo parlando dei contributi LALIA che la città di Lugano ha recapitato con il finire delle vacanze estive a tutti i proprietari fondiari. Sono trascorsi 3 anni e siamo passati dal dono natalizio al regalo di Ferragosto. Che sia Natale o Ferragosto resta un brutale ritorno alla realtà. Brutale non tanto per il contenuto che sembrerebbe giuridicamente corretto e nemmeno per gli importi (anche se importanti), anch’essi a quanto pare esenti da errori ma per l’ulteriore carico di costi sulle spalle delle famiglie. Costi che si aggiungono al rincaro energetico, al rialzo dei tassi d’interesse e alle casse malati. Tassi d’interesse estremamente, vantaggiosi, direi anomali, hanno spinto verso un incremento dei nuovi proprietari. In se una buona notizia viste le basse quote di proprietari in Svizzera ma allo stesso tempo un accresciuto rischio finanziario per privati e banche. Il ritorno alla “normalità” dei tassi d’interesse espone però ad un incremento di costi che aggiunti a quelli indicati prima ed ora anche ai contributi LALIA, rende la miscela debitoria potenzialmente esplosiva.
Se quanto descritto rendeva già difficile nuovi investimenti a favore di ristrutturazioni e quindi a favore della nostra piccola e media impresa, ora solo pochi potranno permettersi il lusso di ristrutturare. Senza dimenticare che “caricando” ulteriormente i proprietari immobiliari gli stessi non esiteranno oltre nell’aumentare le pigioni allargando il danno anche agli inquilini.
Se da una parte si comprende la volontà del Municipio di procedere all’incasso di contributi dovuti, dall’altra crea sconcerto che questo avvenga con tanto ritardo, in questo preciso momento e con le modalità descritte.
In conclusione come Ufficio Presidenziale della sezione cittadina del PLR auspichiamo che:
1. Le autorità cittadine aumentino la base di partecipazione pubblica e la portino al 40 % invece del 30%, scaricando i proprietari fondiari del 10%;
2. rimandino l’incasso di almeno un anno;
3. considerino, come fanno altri Comuni, un ribasso del 2% per coloro che pagheranno entro 30 giorni dall’emissione fattura;
4. Si rivedano i tassi d’interesse per i pagamenti a lungo termine.
*presidente PLR Lugano