OLTRE L'ECONOMIA
Un Ticino in costante sviluppo che non teme confronti (inter)nazionali. La fotografia scattata dall'istituto BAK insieme alla Camera di commercio. Locomotive gli agglomerati di Lugano, Bellinzone e Mendrisiotto...
I risultati dello studio – si legge in una nota della Camera di commercio - indicano che nel corso dell’ultimo decennio l’economia ticinese si è sviluppata in modo dinamico. Né la crisi finanziaria, né gli anni estremamente difficili per la piazza bancaria ticinese, e neppure la crisi del turismo hanno distolto l’economia cantonale dal suo andamento di crescita costante
foto: TiPress/Carlo Reguzzi
LUGANO - La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) e l’istituto BAK Economics hanno avviato una collaborazione volta a fornire annualmente una fotografia oggettiva della situazione economica del Ticino nel contesto nazionale e internazionale, con un occhio alle peculiarità dei singoli distretti cantonali.

I risultati dello studio – si legge in una nota della Camera -  indicano che nel corso dell’ultimo decennio l’economia ticinese si è sviluppata in modo dinamico. Né la crisi finanziaria, né gli anni estremamente difficili per la piazza bancaria ticinese, e neppure la crisi del turismo hanno distolto l’economia cantonale dal suo andamento di crescita costante.

Ad emergere è quindi un quadro favorevole a conferma dei risultati che regolarmente vengono sottolineati anche dall’Inchiesta congiunturale che la Cc-Ti svolge annualmente dal 2009.

Ampia crescita economica nel confronto internazionale e nazionale

La crescita economica in Ticino è notevole, in particolare nel confronto internazionale: dal 2005, il Canton Ticino ha avuto una crescita decisamente più rapida rispetto agli Stati Uniti e alla media dell’Europa occidentale, territori questi identificati come altamente competitivi. E mentre l’economia italiana, Paese di paragone naturale data la prossimità geografica, era in questo periodo in fase di stagnazione, l’economia ticinese è progredita di un quarto.

Incremento dell’occupazione e diversificazione del tessuto economico

Tale progresso è stato principalmente determinato da una forte espansione dell’occupazione, di cui ha potuto beneficiare anche la popolazione residente in Ticino. Nonostante una significativa crescita demografica, la quota dei disoccupati nel periodo in questione è rimasta stabile, mentre è salito il tasso di disoccupazione medio dell’Europa occidentale e soprattutto quello italiano.

L’ottimo trend economico conseguito dal Ticino è dovuto anche all’ampia crescita in numerosi settori, a sottolineare la forza della diversificazione del tessuto economico ticinese.

Gli agglomerati ticinesi al passo con le altre grandi regioni svizzere

I quattro agglomerati di Bellinzona, Lugano, Locarno e Chiasso-Mendrisio caratterizzano lo sviluppo economico del Cantone. Lugano, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio sono gli agglomerati di punta, i quali riescono senza problemi a tenere il passo con altre dinamiche regioni svizzere, come ad esempio quella dell’arco lemanico.

In particolare Lugano e Bellinzona dispongono di specializzazioni settoriali che sostengono la crescita economica regionale. L’agglomerato di Locarno, invece, presenta uno sviluppo economico meno positivo. La sua economia è specializzata in settori che, perlomeno attualmente, crescono al di sotto della media.

Prospettive future

In queste condizioni le prospettive future sono da ritenere positive, benché lo studio evidenzi che la crescita ticinese poggi soprattutto sull’aspetto occupazionale, mentre l’incremento della produttività è meno marcato. Tuttavia, la questione della produttività è un tema che concerne tutta la Svizzera e non è una peculiarità ticinese. In parte è infatti riconducibile alla crescita di taluni settori considerati a bassa produttività (sia nell’ambito pubblico e para-pubblico che per certe categorie quasi esclusivamente orientate al mercato interno).

È corretto prestare attenzione a questo problema, ma inserendolo nel suo giusto contesto, senza strumentalizzazioni, volte a dimostrare una presunta crescita solo quantitativa e non qualitativa.

Tutti i dati dell’inchiesta si trovano nella documentazione completa scaricabile dal

sito:
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