CORONAVIRUS
Coronavirus e case secondarie prese d’assalto. Dadò: "Non siamo in vacanza, ma in clausura". Martini: "Stare a casa vale nelle città come nelle Valli"
Il presidente del PPD: “Nei paesini ci sono tanti anziani, rispettiamoli”. Il sindaco di Cevio sull’afflusso inedito: “Niente in contrario, ma...”
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BELLINZONA – Lo ripetono le autorità, i media, gli spot in televisione, personaggi famosi ed è un’onda che sta sta cavalcando il mondo dei social. Bisogna restare a casa. Per la nostra salute e quella dei nostri cari. Eppure, il messaggio sembra non essere passato. Non a tutti, almeno. C’è chi di stare a casa non ne vuole sapere.

È il caso di alcune famiglie che da qualche giorno hanno preso d’assalto le valli ticinesi, dove possiedono una casa secondaria, le cosiddette ‘case di vacanza’. A Cozzera – scrive Tio – non è raro imbattersi in bambini che giocano e anziani a passeggio. “Credo si stia sottovalutando la situazione”, afferma un lettore al portale. Anche a Carì, Olivone, Faido e Cevio si registra un afflusso inedito. A segnalare la preoccupazione di sindaci e abitanti è il presidente del PPD Fiorenzo Dadò.

“È comprensibile – scrive su Facebook – che per chi vive in città, in particolare se ha i figli a casa che scalpitano, gli venga il desiderio di venire quassù nelle valli, dove magari possiede la casetta di vacanza. Ma non siamo in vacanza. Purtroppo. Siamo in clausura. Siamo in una sorta di quarantena e le autorità sanitarie hanno parlato chiaro, non dobbiamo stare in gruppo e dobbiamo evitare gli assembramenti. Vale per tutti, non solo per l’economia, i commerci, i bar, oramai ridotti allo stremo”.

LE VALLI PRESE D’ASSALTO? È comprensibile che per chi vive in città, in particolare se ha i figli a casa che...

Pubblicato da Fiorenzo Dadò su Lunedì 16 marzo 2020

“Mentre durante le estati – continua – è meraviglioso vedere i gruppi di bambini giocare assieme nelle piazze dei nostri piccoli villaggi o nei prati, purtroppo in questo momento ciò non deve e può avvenire. Così ci hanno più volte riferito i medici e gli esperti. Ascoltiamoli. Nei paesini delle valli ci sono tanti anziani. Rispettiamoli! Perché in questo momento hanno bisogno di essere protetti. In questo momento non va bene che i piccoli paesini si riempiano di persone e di bambini che giocano tra di loro. Abbiate comprensione. Non ha nessun senso ed effetto bloccare scuole, asili, commerci e ristoranti, se non cerchiamo di stare separati e distanti tra di noi”.

Il sindaco di Cevio Pierluigi Martini afferma a Liberatv di “non avere nulla in contrario se vengono prese d’assalto le case secondarie, a patto che si rispettino le misure emanate dalle autorità. Lo stare a casa vale nelle città, così come nelle Valli. È questa la cosa fondamentale da capire. E lo stesso – sia ben inteso – vale anche per visitatori del weekend. L’emergenza coronavirus preoccupa tutto il mondo e la gente deve capire che è chiamata a un grande atto di responsabilità individuale. Prima si rispettano le decisioni delle autorità e prima ne usciremo”.

Martini applaude la scelta del Ticino di ‘copiare’ la Lombardia. “Era una decisione necessaria. Il Governo va rispettato e sta facendo il suo lavoro per combattere un nemico comune. È ovvio che ci troviamo in una situazione frustrante e triste per tutti. Ma, ripeto, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità per tornare a vivere in maniera normale il prima possibile. Torneremo a ridere e scherzare, ma non è questo il momento”. 

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