Medici, politici di tutti i partiti, imprenditori ed esponenti della società civile firmano un accorata lettera a Berna sull'emergenza Coronavirus
Lodevoli Consiglieri Federali,
la situazione è grave. Anche in Svizzera i nuovi contagi da Coronavirus seguono l'impennata già osservata in Cina e, in seguito, nel vecchio Continente. Un’ampia parte della comunità scientifica è ormai concorde sulle armi principali che dobbiamo sfoderare per combattere questa sfida: l'isolamento delle persone e la tempestività. Se non si desidera arrivare a un "coprifuoco" generalizzato imposto dalla Confederazione è necessario fermare subito ogni attività economica e sociale non indispensabile alla vita. La linea temporale sulla quale si muove l'epidemia dice, con ogni evidenza, che per frenarne la diffusione occorrono misure preventive e non reattive. La politica della proporzionalità facilita la diffusione del virus.
Il Canton Ticino conta tristemente oramai più di un migliaio di contagiati e 48 morti. La prossimità con la Regione Lombardia e il differimento delle misure preventive, hanno fatto sì che si sviluppasse un focolaio molto più vasto rispetto alle Province confinanti di Como e Varese. Le proiezioni del contagio su scala nazionale permettono ancora oggi di sfruttare i giorni di vantaggio che il resto della Svizzera può vantare sul nostro Canton Ticino.
Per queste ragioni il Consiglio di Stato ticinese, a partire da lunedì 23 marzo, ha fermato l'edilizia, l'industria non legata a settori di vitale importanza quali l’alimentare, la farmaceutica o d’approvvigionamento del settore sociosanitario, l'amministrazione pubblica e tutte le attività non fondamentali. Noi sosteniamo con forza e determinazione queste misure, che trovano ampia adesione da parte dei cittadini e dei partner sociali.
In Ticino si ha la consapevolezza di dover far fronte a questa sfida epocale mettendo in campo tutte le restrizioni che permetteranno di evitare un destino ancora più duro. La classe medica d’altronde si è schierata in favore di questi provvedimenti drastici per proteggere la salute dei cittadini.
Il Consigliere Federale Alain Berset, in una recente visita a Bellinzona, ha dichiaro che il Ticino è "pioniere" nella lotta al Covid-19. Se questo è vero, Lodevoli Consiglieri Federali, vi chiediamo non solo di sostenere il Ticino fino in fondo nelle sue azioni, ma di approntare quanto prima un'analoga strategia per tutta la Confederazione. Del resto è già accaduto nel corso di questa crisi che i Cantoni facessero da apripista per l'intero Paese.
Condividiamo l’esigenza di un piano globale per tutto il Paese, ma è altrettanto auspicata la possibilità di esercitare misure più restrittive da parte dei Cantoni che si trovano in una condizione più critica, come il Ticino. In un’ottica di solidarietà confederale, chiediamo dunque che, alla luce della particolare situazione in cui versa il nostro Cantone, le imprese e i lavoratori Ticinesi possano beneficiare, sia per il passato che per il futuro, senza riserve ed eccezioni, degli strumenti di sostegno all’economia introdotti dalla Confederazione.
Dobbiamo infine impedire ad ogni costo che nella popolazione continui a serpeggiare l'idea che le ragioni dell'economia prevalgano sulla salute della comunità e dei singoli cittadini e di conseguenza su tutta la nazione.
Lodevoli Consiglieri Federali, sfide straordinarie necessitano decisioni straordinarie. Contiamo su di voi e voi potete contare su di noi!
I firmatari
Stefano Artioli (CEO Artisa SA), Mauro Baranzini (Professore universitario), Marco Bazzi (giornalista), Giovanni Barone Adesi (Professore universitario), Boris Bignasca (Deputato Lega dei Ticinesi), Roberto Bonfanti (Presidente UPSA, sezione Ticino), Marco Borradori (Sindaco di Lugano), Samantha Bourgoin (Deputata e Co-coordinatrice I Verdi Ticino), Mario Branda (Sindaco di Bellinzona), Bernardino Bulla (Presidente Banca Stato Canton Ticino), Matteo Buzzi (Co-coordinatore I Verdi Ticino), Claudio Camponovo (Direttore sanitario Ars Medica), Marina Carobbio (Consigliera agli Stati PS), Rocco Cattaneo (Consigliere nazionale PLRT), Samuele Cavadini (Sindaco di Mendrisio), Franco Cavalli (professore e Fondatore IOSI), Daniele Caverzasio (Deputato Lega), Andreas Cerny (Professore, Direttore Epatocentro Ticino), Marco Chiesa (Consigliere agli Stati UDC), Giuseppe Cotti (Municipale Locarno), Moreno Colombo (già sindaco di Chiasso), Fiorenzo Dadò (Deputato e Presidente PPD Ticino), Franco Denti (Presidente dell’Ordine dei Medici Ticino), Alex Farinelli (Consigliere nazionale PLRT), Michele Foletti (Deputato e municipale di Lugano), Giorgio Fonio (Deputato e sindacalista OCST), Fabio Forni (presidente Jardin Swiss Ticino), Giangiorgio Gargantini (Segretario generale UNIA Ticino), Greta Gysin (Consigliera nazionale I Verdi), Lorenzo Jelmini (Deputato e sindacalista OCST), Frédéric Lelais (Medico anestesista), Andrea Leoni (giornalista), Piero Marchesi (Consigliere nazionale e Presidente UDC Ticino), Aldo Merlini (presidente Organizzazione turistica Lago Maggiore), Amalia Mirante (Economista), Tiziano Moccetti (Professore e fondatore Cardiocentro Ticino), Giorgio Ortelli (Direttore generale Spinelli SA), Simone Patelli (vicepresidente TicinoTurismo e presidente Associazione campeggi), Max Perucchi (vicepresidente Hotelleriesuisse Ticino), Giona Pifferi (sindaco di Vico Morcote) Lorenzo Quadri (Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi), Fabio Regazzi (Consigliere nazionale PPD), Fabio Rezzonico (Direttore reg. Swiss medical network), Marco Romano (Consigliere nazionale PPD), Enrico Rossini (CEO Axim SA), Adriano Sala (Presidente ASTAG Ticino), Alain Scherrer (Sindaco di Locarno), Fabrizio Sirica e Laura Riget (Co-Presidenti PS Ticino), Bruno Storni (Consigliere nazionale PS), Massimo Suter (Presidente Gastro Suisse Ticino), Ettore Vismara (Sindaco di Paradiso)