Lo chiede il consigliere nazionale UDC Piero Marchesi in un'interpellanza al Consiglio Federale: "Quando spariranno i controlli alle frontiere, si tornerà brevemente alla situazione precedente"
BERNA – "I padroncini (aziende italiane che vengono in Svizzera per eseguire generalmente commesse nell'ambito dell'edilizia) sono un fenomeno molto conosciuto nel Canton Ticino. Ogni anno molti milioni di franchi in commesse vengono attribuite a queste aziende, che di fatto sottraggono cifra d'affari alle aziende ticinesi, che nel Cantone creano occupazione, formano apprendisti, investono e pagano tasse e imposte". Inizia così l'interpellanza che il Consigliere nazionale UDC Piero Marchesi ha inoltrato al Consiglio Federale.
"Lo stesso – si legge nell'atto parlamentare – non si può affermare per i padroncini, che notoriamente entrano in Svizzera con un permesso di lavoro facilmente accessibile, forniscono prestazioni - spesso in nero - e poi tornano in Italia non lasciando alcun valore aggiunto sul territorio. Per le Autorità preposte al controllo è praticamente impossibile verificare che il salario pagato ai collaboratori sia corretto, che i contributi sociali vengano realmente corrisposti e che le prestazioni offerte vengano correttamente imposte dallo Stato".
E ancora: " Molte aziende ticinesi soffrono la concorrenza sleale di queste aziende che, proprio in ragione dell'impossibilità di controllo da parte delle Autorità, beneficiano di un vantaggio competitivo sul prezzo determinante. Il periodo di chiusura delle dogane ha impedito ai padroncini e ai lavoratori distaccati di venire a lavorare in Ticino, molte PMI e artigiani ticinesi hanno ricevuto moltissime richieste d'offerta e pure molte commesse, che in passato venivano invece assegnate ai padroncini. È verosimile ipotizzare che quando le restrizioni alle frontiere cadranno e soprattutto quando i controlli puntuali alle dogane spariranno, si tornerà in breve tempo alla situazione precedente il Covid19".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande di Marchesi al Consiglio federale:
1. È a conoscenza del fenomeno spiegato in entrata?
2. Le altre regioni di confine della Svizzera hanno registrato le stesse dinamiche?
3. Cosa intende fare per impedire che milioni di franchi di commesse vengano nuovamente assegnate ai padroncini al posto che alle PMI e agli artigiani svizzeri?
4. Quali sono gli strumenti aggiuntivi che il Consiglio federale intende adottare per limitare il fenomeno, o quantomeno controllare che vi sia parità di concorrenza tra padroncini, PMI e artigiani svizzeri?
5. Considerando il difficile momento per l'economia di frontiera, ritiene possibile attivare un periodo di blocco, o quantomeno limitazione, dei permessi per padroncini?