A Lugano assembramenti in riva al lago e nessun rispetto della distanza sociale. Il sindaco: "Una seconda ondata potrebbe essere catastrofica e la responsabilità di evitarla è solo nostra"
LUGANO - Sono immagini che fanno cascare le braccia quelle circolate sui social network nel corso delle ultime ore. La prima ondata della pandemia, con centinaia di morti e di malati gravi, non sembra aver lasciato traccia in alcuni cittadini. Neppure delle regole basilari per contrastare la diffusione del Covid19, come il distanziamento sociale.
Assembramenti sono stati infatti segnalati in diverse località ticinesi, di giorno come di notte. A Lugano in particolare, in zona Foce e in altre aree di svago all’aperto. Immagini che hanno provocato la dura reazione di Marco Borradori. Come nei giorni scorsi avevano fatto i suoi omologhi italiani Beppe Sala e Giorgio Gori, il sindaco di Lugano ha “strigliato” su Facebook i trasgressori.
“Non ci siamo! - ha scritto Borradori - La Città ha riaperto i parchi, le passeggiate, le aree verdi.. ma se le regole di distanziamento sociale non vengono rispettate, saremo costretti a chiudere nuovamente tutto, a scapito della maggioranza della popolazione che sta affrontando questa fase 2 con prudenza e attenzione #nonandràtuttobene. “Come si possono dimenticare così in fretta i due mesi trascorsi in casa, i morti, la pressione sul sistema sanitario? Come si può sottovalutare il pericolo ancora presente, quando ogni istante ci viene ribadito che il virus non è debellato e può riprendere vigore in poco tempo? Una seconda ondata potrebbe essere catastrofica e la responsabilità di evitarla è solo nostra. Di ogni singolo individuo, nessuno escluso”.