Se Agustoni sollecita risposte chiare (prima non si raccomandava perchè non ve ne erano a sufficienza?), Raffaele De Rosa spiega come il Governo ne abbia già parlato. "Importante è che la popolazione capisca l'importanza"
BELLINZONA – Le mascherine servono, vanno usate come da indicazioni attuali oppure no? E il fatto che prima non fossero raccomandate, da cosa dipende? Se lo chiede il capogruppo popolare democratico Maurizio Agustoni, in una missiva pubblicata dal Corriere del Ticino: “sarebbe preoccupante se fossero vere le voci secondo cui le autorità federali, vista la carenza di mascherine durante la fase più acuta della pandemia, avrebbero mentito alla popolazione in merito alla loro efficacia. Infatti: 1) o era vera l’indicazione iniziale, per cui le raccomandazioni attuali (che potrebbero diventare obblighi) non sono giustificate; 2) o l’indicazione iniziale era sbagliata e quindi la popolazione è stata indotta ad assumersi dei rischi (anche gravi) di cui non era consapevole. Tocca ovviamente agli esperti verificare l’efficacia dei diversi tipi di mascherina e fornire le indicazioni sul loro utilizzo”.
Sulle colonne dello stesso giornale di mascherine ha parlato anche il suo Consigliere di Stato, Raffale De Rosa. “Su questo tema la comunicazione è stata poco chiara e talvolta a geometria variabile. Non nascondo di aver vissuto anche una certa frustrazione su un tema così importante per la protezione della nostra popolazione. Osservo nel frattempo che la comunità scientifica ha prodotto le necessarie evidenze che oggi ci consentono di affermare che le mascherine proteggono anche noi stessi, oltre che gli altri”.
Domani il Governo tornerà a riunirsi e il tema sarà sul tavolo: estendere l’obbligatorietà non solo ai mezzi pubblici ma anche a ristoranti, uffici, centri commerciali, negozi? “Il tema dell’uso della mascherina è già stato discusso dal Consiglio di Stato che ha deciso di renderla obbligatoria per il personale di servizio del settore della ristorazione, limitandosi ad una raccomandazione del suo utilizzo nel settore del commercio formalizzato attraverso l’invio di una lettera a DISTI e Federcommercio verso metà luglio. Come ogni misura, non è tanto importante se questa viene decisa all’unanimità o a maggioranza da parte del Governo, quanto piuttosto che la stessa sia ben compresa dalla popolazione che è chiamata ad adottarla e rispettarla”, spiega De Rosa.