Il medico cantonale si esprime sul focolaio nel locale notturno e su i due contagi nell'ambito scolastico: "Dobbiamo convivere con questa situazione"
NOVAZZANO/LUGANO – È la notizia del giorno quella del focolaio in un locale notturno del Mendrisiotto, al ‘Montezuma’ di Novazzano per la precisione. Tre persone – ha fatto sapere il DSS – sono risultate positive al tampone dopo aver frequentato il locale notturno. Oltre a queste, altre cento sono state poste in quarantena dall’Ufficio del medico cantonale. Ma non tutto torna.
No, perché – riportano La Regione e la RSI – all’indomani della notizia emergono parecchi punti interrogativi incentrati – in particolare – sul contact tracing attuato dal locale. Secondo il gestore, tutto si è svolto regolarmente. E allora perché non a tutti gli avventori presenti quel venerdì è arrivato il classico SMS che annuncia la quarantena? Domanda che si pongono gli stessi avventori che dovrebbero trovarsi in isolamento, ma a cui nulla è stato comunicato.
“Ero al ‘Monte’ – spiega a La Regione un avventore – con alcuni amici quella sera. Abbiamo regolarmente lasciato i nostri recapiti, ma nessuno ci ha contattati. Lavorando a stretto contatto con le persone, mi sono messo da solo in quarantena su suggerimento della help line cantonale. Non figurava il mio nome sulla lista fornita dalla discoteca”.
Se la lista degli avventori non fosse completa, “ci saranno delle conseguenze, in quanto trattasi di atto illecito”, ha fatto sapere il medico cantonale Giorgio Merlani al quotidiano bellinzonese. Non è, tuttavia, da escludere che “sulla lista siano stati riportati dati errati”.
Sempre Merlani alla RSI ha parlato anche dei due casi positivi in due diversi istituti di scuola post obbligatoria nel Luganese. “I piani di protezione hanno evitato le quarantene di classe”. Al Corriere del Ticino Merlani ha spiegato che bisogna “convivere con questa situazione”, in quanto è da accettare il fatto che “possa ricapitare”.