Parla di mancanza di progettualità, dato che si deciderà il 19 per riaprire eventualmente il 22. "Ci sentiamo discriminati ma prendendoci in considerazione ci hanno messo la museroula. Non c'è rispetto per la nostra categoria"
BELLINZONA - "La politica discriminatoria nei nostri confronti continua imperterrita il proprio corso", così ha scritto Massimo Suter, presidente di GastroTicino sui social mentre ancora era in corso la conferenza stampa do Berna.
Berset l'ha detto, GastroSuisse non vede di buon occhio l'ipotesi dell'apertura delle terrazze. E infatti Suter rimarca: "L’apertura delle sole terrazze (che poi cos’è una terrazza?) non si può definire una soluzione pragmatica atta ad aiutare la ripresa del nostro settore, anzi, rischia di creare ulteriori tensioni tra operatori già duramente provati da mesi di chiusure....".
Sul Corriere del Ticino ha rincarato la dose: "Si è cercato di dare un contentino e una prospettiva, ma quest’ultima è legata a un’ulteriore settimana di attesa. Da un lato la considero una totale mancanza di progettualità nei nostri confronti perché se il 19 marzo dovessero decidere di aprire le terrazze abbiamo a disposizione solo un giorno per organizzarci. E sarebbe pericoloso prepararsi per tempo per poi ritrovarsi con un niente di fatto". Parla senza mezzi termini di mancanza di rispetto per la categoria.
Infine ammonisce: "La politica ha voluto calmare le acque perché una grande fetta della popolazione chiedeva la riapertura della ristorazione, però questa non decisione ci ha messo la museruola, da un lato non possiamo urlare che non ci hanno considerato, dall’altro ci sentiamo discriminati".
A La Regione ha poi aggiunto che GastroSuisse aveva chiesto espressamente di non presentare le misure che invece sono state messe in consultazione, accusando Berna di interpellare la categoria per poi non ascoltare le sue idee.