I democentristi temono che si potrebbero verificare problemi, con le persone (anche residenti) costrette a mangiare ammassate dove trovano posto. "Serve un'azione coordinate verso Comuni e operatori turistici per un progetto di accoglienza sicura"
BELLINZONA - L'UDC scrive una lettera al Consiglio di Stato, chiedendogli di muoversi creando spazi dove i turisti (o i residenti) durante il periodo pasquale possano consumare i pasti presi presso i take away, mettendo dei cestini per la raccolta rifiuti, spiegando dove poter mangiare e come orientarsi. Lo scopo è rendere il più possibile piacevole la Pasqua in piena pandemia, evitando il rischio di dare un pessimo biglietto del Ticino, come potrebbe secondo il partito accadere con la situazione attuale.
"A seguito della pandemia l’anno scorso poco prima della Pasqua il Governo ticinese aveva chiesto ai turisti d’oltralpe di non recarsi in Ticino. Quest’anno siamo pronti a ospitare i turisti che hanno fortunatamente risposto presente riservando praticamente tutti gli alberghi delle zone più gettonate. Oltre a queste tradizionali strutture i campeggi sono anch’essi molto graditi dai turisti e registreranno il tutto esaurito. Anche i residenti frequenteranno volentieri le varie località turistiche, in particolare i centri principali del Cantone", si legge nel testo.
"Se per quanto riguarda gli aspetti turistici si possa essere soddisfatti, per quanto attiene la gestione della pandemia si potrebbero invece verificare alcuni problemi, soprattutto se il grande afflusso di persone non venisse gestito correttamente", è il timore dell'UDC. "Ci riferiamo in particolare alla consumazione dei pasti nelle città e nei borghi, soprattutto dopo la recente decisione del Consiglio federale di non permettere l’apertura delle terrazze private".
Cosa potrebbe verificarsi? Per i democentristi lo scenario è chiaro: "I clienti degli hotel situati in città e nei borghi potranno consumare comodamente e in sicurezza i pasti nelle terrazze degli hotel. I clienti dei campeggi o degli hotel discosti dai centri dovranno consumare i pasti presi nei vari take-away arrangiandosi alla bell’e meglio (di fatto ammassati per terra, sugli scalini del lago o dove possibile). Per i turisti residenti la situazione sarebbe simile a quella indicata prima. Questa situazione, oltre a non garantire le regole relative alla lotta alla pandemia (distanza, disinfezione, divieto di assembramenti, ecc.), sarebbe un pessimo biglietto da visita per il turismo del nostro Cantone".
"Diversi amministratori comunali dei principali centri sono preoccupati per la situazione che potrebbe venirsi a creare, anche se diverse misure sono già state messe in atto. Come per esempio l’obbligo di indossare la mascherina nei punti più affollati delle città e dei borghi. Queste decisioni si limitano però all’obbligo e alla repressione, bisognerebbe invece passare anche a un’azione propositiva, che permetta ai turisti e ai residenti di vivere il periodo pasquale, malgrado la pandemia, in modo piacevole e organizzato". Da qui le richieste "al Consiglio di Stato di farsi celermente promotore di un’azione coordinata verso i Comuni più toccati da questo fenomeno e gli operatori turistici, affinché si possa mettere in atto un progetto di accoglienza in tutta sicurezza".
Le proposte sono tre:
"1. Definire con i Comuni e con gli operatori turistici un concetto per sfruttare gli spazi pubblici (piazze, vie pedonali e spazi adeguati) per la posa di aree pic-nic attrezzate dove consumare i pasti presi al take-away, così da poterli consumare in modo comodo e sicuro (disinfezione, distanze, evitando gli assembramenti);
2. Predisporre delle aree di raccolta dei rifiuti affinché si eviti depositi abusivi ed ecologicamente inadeguati;
3. Organizzare un servizio di accoglienza che orienti i turisti, li consigli su come e dove consumare i pasti e permetta dunque un regolare svolgimento del periodo pasquale, soprattutto laddove il potenziale di contagi è più alto".
Per l'UDC, "una gestione intelligente del grande afflusso di turisti e residenti nelle zone più turistiche sarebbe il miglior biglietto da visita per il settore turistico, per quello alberghiero e per la ristorazione tutta. Abbiamo come Cantone la grande opportunità di sfruttare una situazione negativa per reagire in modo proattivo facendo vivere una buona esperienza ai turisti e ai residenti".