Il Governo, rispondendo alla consultazione del Consiglio Federale, boccia la misura: "Incentivo indebito che influisce negativamente sulla libera scelta e sul diritto all’autodeterminazione, svilendo la tanto declamata necessità di informazio"
BELLINZONA - Chi voleva vaccinarsi lo ha fatto e pagare chi convince un altro a sottoporsi al vaccino potrebbe non essere etico. Il Consiglio di Stato ha risposto alla consultazione di Berna sulle nuove misure, ed è stato abbastanza critico.
"È difficile immaginare che la prospettata offensiva possa apportare risultati davvero ulteriormente significativi", si legge.
E per quanto concerne il buono da 50 franchi, sono bordate: "Questa misura è un incentivo indebito che influisce negativamente sulla libera scelta e sul diritto all’autodeterminazione, svilendo la tanto declamata necessità di informazione completa e di consulenza personalizzata nell’ottica di una decisione consapevole. Pagare per vaccinarsi è problematico anche sul piano etico".
Semmai, per dimostrare l'efficacia della vaccinazione, sarebbe utile "la pubblicazione dei dati a livello federale riferiti ai decorsi gravi, segnatamente ai casi di ospedalizzazione e di ricoveri in cure intense, suddividendoli tra pazienti vaccinati e non vaccinati". Anche reclutare personale che contatti i non vaccinati è di difficile applicazione e per Bellinzona quanto si sta facendo è già sufficiente.