Spuntano dettagli su come Simone Orlandi, licenziato ieri dal Consiglio di Stato, operava. Sarebbero state vendute una dozzina di targhe, dal valore di diecimila franchi circa l'una. Interrogato un sergente maggiore della Comunale di Bellinzona
BELLINZONA - Settimana scorsa era esploso il caso del funzionario della Sezione della circolazione indagato per corruzione passiva (subordinatamente accettazione di vantaggi), abuso di autorità, appropriazione indebita, acquisizione illecita di dati e riciclaggio di denaro per la vendita a privati di targhe pregiate.
L'uomo è Simone Orlandi, consigliere comunale di Bellinzona dell'UDC e membro con un importante ruolo nella sezione bellinzonese del partito: è stato lui stesso a uscire allo scoperto e a annunciare le dimissioni. Il Consiglio di Stato lo aveva dapprima sospeso e ieri licenziato, dopo aver avuto accesso agli atti che confermerebbero la gravità della sitiazione.
E oggi emergono dettagli sul modus operandi del 34enne. Assieme a Orlandi era stato fermato anche un 48enne: a quanto pare, le targhe, invece di andare all'asta, venivano cedute proprio al complice, un assicuratore luganese.
Il 34enne ha usato gli account di due colleghi, ignari di tutto. Le targhe vendute sarebbero state una dozzina, la maggior parte di quattro cifre: valore attorno ai diecimila franchi l'una! La Regione, che riporta la notizia, parla anche del salario che percepiva Orlandi alla Sezione della Circolazione, sotto i 4'000 franchi netti mensili.
Intanto per la vicenda è stato sentito anche un sergente maggiore della Polizia comunale di Bellinzona, che sarebbe persona informata dei fatti. Avrà conseguenze penali? Non si sa, il quotidiano bellinzonese ipotizza che potrebbe eventualmente costituirsi a accusatore privato se ritenesse di essere stato danneggiato da Orlandi o dal 48enne. Nel mentre ha informato il Consiglio di Stato di essere stato sentito.