Quasi tutti i Cantoni si sono espressi a favore della revoca delle restrizioni in una sola volta, il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità vorrebbe che alcune venissero tolte subito e altre dopo qualche settimana
BERNA - Togliere di colpo tutte le restrizioni potrebbe far credere che la pandemia sia finita, mentre non è così. Lo ha detto Lukas Engelberger, presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità in una intervista ai quotidiani in lingua francese di Tamedia, interpellato sulle misure poste in consultazione dal Consiglio Federale.
A suo avviso, non togliere tutte le misure in una volta sarebbe meglio dal punto di vista sociale ma anche da quello psicologico, perchè sennò si potrebbe dare l'impressione che la pandemia sia finita. Dunque, meglio la gradualità. E per ora, la mascherina va mantenuta, come ha chiesto il Ticino: il Covid sarà alle spalle quando potremo farne a meno.
Fondamentale per Engelberger è monitorare che i numeri non riesplodano, tenuto conto del fatto che ogni giorno in media ci sono una quindicina di decessi e che il tasso di positività ai test è ancora circa del 30%. La segnalazione obbligatoria e l’isolamento dovrebbero rimanere in vigore, ha concluso.
Le due varianti proposte dal Governo erano una sospensione quasi totale delle restrizioni da subito, ovvero via l'obbligo del certificato nei ristoranti, alle manifestazioni e nelle strutture culturali e per il tempo libero, l'obbligo della mascherina sui trasporti pubblici, nei negozi e in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico, le limitazioni per gli incontri privati e l'obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni, mentre la seconda possibilità era un po' più graduale, ovvero prevedeva la revoca dell'obbligo del certificato nei ristoranti, alle manifestazioni, nelle strutture culturali e per il tempo libero (nei ristoranti continuerà a vigere l'obbligo di consumare stando seduti), delle limitazioni per gli incontri privati, dell'obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni all'aperto (i Cantoni possono decidere se introdurre un tale obbligo, per esempio per le feste di carnevale) e regola «2G» dove oggi vige la regola «2G+» (discoteche, piscine coperte, attività sportiva intensa, musica con strumenti a fiato). Inoltre potranno essere revocati l'obbligo del test per le persone non vaccinate o non guarite e la registrazione dei dati di contatto all'entrata in Svizzera e non verrebbero più rilasciati certificati Covid ma solo quelli di validità europea.
Il Ticino si è espresso a favore della prima variante, ovvero via tutti i provvedimenti subito. Vorrebbe però che venga manutenuto l'obbligo di indossare la mascherina, per esempio nelle strutture sanitarie, nel commercio al dettaglio e nei servizi statali, per prudenza.
Dunque, (quasi) tutti d'accordo per il Freedom Day, con alcun Cantoni che hanno già allentato qualche misura.