Il presidente dell'UDC: "Non necessario stringere ulteriori accordi con l'UE. Quelli in vigore sono più che sufficienti per regolare le relazioni bilaterali"
BERNA – “Il castello che sostiene la teoria che la Svizzera non potrebbe sopravvivere senza l’accordo quadro con l’UE è finalmente crollato”. Lo scrive il presidente dell’UDC Ticino Piero Marchesi sul Corriere del Ticino.
Secondo Marchesi, “il tempo ha dato ragione a chi riteneva che la Svizzera un Paese con Istituzioni sane, un’economia fiorente e condizioni quadro per la popolazione favorevoli, grazie alla sua tipicità e al valore della democrazia diretta”.
Marchesi sostiene che “non sia opportuno né necessario stringere ulteriori accordi con l’UE, perché quelli in vigore sono più che sufficienti per regolare le relazioni bilaterali”. Per il presidente UDC, “l’accordo quadro avrebbe conseguenze terribili per la democrazia diretta e sovranità svizzera”.
In caso di sottoscrizione, infatti, la Svizzera “dovrebbe adeguare automaticamente il quadro giuridico a quello europeo, adottando obbligatoriamente le leggi varate da Bruxelles”.
“In caso di controversie tra UE e Svizzera – conclude Marchesi nell’opinione sul Cdt – entrerebbe in gioco il tribunale europeo. È come se litigo con il mio vicino di casa e ci affidassimo al giudizio di sua moglie…”.