Secondo i democentristi, l'UE nega alla Svizzera l'accesso ai dati dei test e dei sistemi di preallarme effettuati negli aeroporti. "Ennesimo ricatto per obbligarci a firmare l'accordo quadro alle loro condizioni?"
BELLINZONA – Si espanderà oppure no? Sarà un’epidemia? Il Coronavirus sta terrorizzando il mondo, ieri in diretta, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che fa, il virologo Roberto Burioni ha reso attenti sul fatto che il virus può essere trasmesso anche da chi non ha sintomi.
L’UDC però lancia un versante politico, se così si può chiamare, della questione, coinvolgendo l’UE. Per capire chi è infettato e prevenire contagi, è fondamentale la collaborazione tra Stati. Quella che l’Unione Europea parrebbe negare alla Svizzera, dato che l’accordo quadro è da tempo fermo al palo.
“Gli aeroporti di tutto il continente hanno introdotto dei test ai passeggeri per scongiurare l’importazione del Coronavirus in Europa. Oggi il Blick scrive che per poter attuare delle misure efficaci ai nostri aeroporti, la Svizzera avrebbe bisogno di accedere ai dati dei test e dei sistemi di preallarme effettuati dall’UE. Secondo la NZZ am Sonntag l’UE ancora nega alla Svizzera l’acceso diretto a questi dati, visto che l’accordo quadro è bloccato”, si legge in una nota firmata da Piero Marchesi.
“L’Ufficio federale della sanità afferma nella stampa di oltre Gottardo che sembra che l’Europa stia sì trattando in modo prioritario la richiesta svizzera di accedere ai dati, ma che finora il nostro paese è ancora tagliato fuori”, prosegue.
E arriva il quesito inquietante: “A questo punto ci si chiede se il blocco dell’informazione sia l’ennesimo ricatto dell'Europa alla Svizzera per obbligarci a firmare l’accordo quadro alle loro condizioni. Invece, visto che il nuovo virus è pericoloso e che gli stati dovrebbero fare di tutto per proteggere i loro cittadini, non sarebbe forse più importante e nell’interesse dell’Europa stessa proteggersi piuttosto che giocare a chi è più forte?”.
“L’atteggiamento dell’UE nei nostri confronti ci lascia una volta di più perplessi”, termina il partito democentrista.