L'annuncio è apparso sul Corriere del Ticino ed ha indignato la destra. Dopo le scuse dell'agenzia, alcuni socialisti e Natalia Ferrara hanno avanzato un'ipotesi di "fantapolitica" cui Marchesi risponde
MUZZANO – È forse l’ultima polemica prima della fine della campagna elettorale: domani infatti si sapranno gli eletti agli Stati. Ma ieri a scaldare gli animi ci ha pensato un annuncio pubblicato dal Corriere del Ticino, una ricerca lavoro.
“Cercasi ragazza frontaliera”, è il titolo. Deve avere tra i 20 e i 26 anni. Competenze? “Word/Excel per Front Desk e lavori d’ufficio”.
Insomma, una qualifica che in molti certamente hanno anche in Ticino, non certo un’eccellenza introvabile. Ma chi lo ha pubblicato (e non si sa chi sia, perché l’indicazione per le eventuali candidate è di scrivere MediaTi Marketing) vuole solo frontaliere.
MediaTi Marketing poche ore dopo ha diramato una nota di scuse. "In seguito all'annuncio di lavoro pubblicato oggi, a pagina 38, sul Corriere del Ticino e che faceva riferimento alla ricerca di un profilo di una “ragazza frontaliera”, la società MediaTi Marketing SA puntualizza quanto segue: l’annuncio in questione è stato commissionato per conto terzi, e non per la società che figura in calce. L'indirizzo postale della nostra azienda è la prassi per gli annunci "sotto cifra". La formulazione e, soprattutto, il contenuto dell’annuncio pubblicato non rispondono allo stile e ai principi che contraddistinguono da sempre l’agire di MediaTi Marketing e del suo Gruppo di riferimento. Ci scusiamo pubblicamente con i lettori e con gli affezionati clienti, commerciali e privati, per l’accaduto e garantiamo che non si verificheranno mai più errori di questo genere".
Ovviamente, non sono mancati i commenti politici. Il primo a dire la sua è stato Marco Chiesa: “Qualche mese fa ho chiesto al Consiglio federale di vietare annunci che discriminassero i lavoratori residenti. La risposta: il Consiglio federale non è a conoscenza dell’esistenza di questi tipi di annunci. Per Berna non esistono. Voilà, oggi (ieri, ndr) sul CdT ancora una volta senza alcun pudore si offrono posti di lavoro a frontalieri. Solo a frontalieri. Mi auguro che questa domenica il Ticino alle urne dia un segnale forte, fortissimo. Così non va!”.
Ma da sinistra qualcuno ha pensato che ci fosse qualcosa che non andava. Henrik Bang per esempio ha scritto di aver interpellato un amico che si occupa di risorse umane e… “Fantapolitica? In questi giorni si vota per il ballottaggio e la lotta è molto tirata tra i 4 candidati. Ogni strategia per accaparrarsi gli ultimi voti può venir messa in atto. Appare questo annuncio molto ambiguo e subito viene condiviso in massa da una determinata cerchia di una determinata corrente politica. Ho sentito un mio amico esperto di HR risorse umane e lo stesso mi dice che quest’annuncio è molto bizzarro e probabilmente falso. Io non so se è così ma se fosse così la politica sarebbe veramente caduta in basso”.
A dargli man forte anche Natalia Ferrara, liberale: "Mi piacerebbe che ognuno si chiedesse: come mai appare un annuncio simile a due giorni dal ballottaggio per gli Stati; se si tratta di un annuncio reale o piuttosto una fake news della (costosissima e iper mediatizzata) campagna UDC, incredibile la velocità con cui se ne sono accorti...; chi l’ha pubblicato, fosse anche reale, d’altra parte anche politici e imprenditori leghisti e UDC cercano e assumono frontalieri. Ci serve spirito critico e risposte. Ci servono politici che cercano soluzioni e non che buttano benzina sul fuoco. Quelli sono aizzatori, moralizzatori e approfittatori, non politici”.
Un’ipotesi inverosimile! Piero Marchesi, presidente UDC, ha replicato: “Alcuni esponenti socialisti affermano che l’annuncio apparso oggi sul CdT sarebbe opera di UDC e Lega per favorire Marco Chiesa agli Stati. Ben svegliati socialisti! Sono anni che a causa della libera circolazione vige la preferenza ai frontalieri al posto che ai ticinesi. Dopo 5 fette anche loro hanno capito che di polenta si tratta. Abbiamo tempo fino a domenica mattina per votare Marco Chiesa, uno a cui non bisogna spiegare che in Ticino i frontalieri hanno oramai la precedenza sui ticinesi".