“Abbiamo un rinomato centro di competenze tributarie, degli specialisti apprezzati come Vorpe e Bernasconi, e che facciamo? Al posto di valorizzare le nostre risorse interpelliamo e paghiamo cervelli d'Oltregottardo”
di Marco Chiesa (da Facebook) *
Gli altri lo fanno meglio...
Che l'accordo sulla fiscalità dei frontalieri non vedrà mai la luce è oramai chiaro a tutti. L'accordo così come parafato, ma mai sottoscritto dall'Italia, permetterebbe un maggior introito per le nostre casse cantonali e contribuirebbe a diminuire il dumping salariale. I lavoratori frontalieri dovrebbero pagare più tasse nel loro Paese e non potrebbero più così facilmente giocare al ribasso sui salari. Ma tutto questo è colpa nostra, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Non dovevamo dare tutto senza ricevere qualcosa in cambio.
Ora il Governo pensa finalmente a un piano B: la disdetta dell'accordo in vigore dagli anni settanta. D'accordo, buona iniziativa. Ma a chi viene richiesta una perizia in proposito? All'università di Lucerna! Non ci siamo!
Ora mi chiedo. Nel nostro Cantone abbiamo un rinomato centro di competenze tributarie presso la SUPSI, degli specialisti apprezzati come Samuele Vorpe e un professore, Marco Bernasconi, che ha insegnato per anni nelle migliori Università svizzere e conosce il tema a menadito. E noi che facciamo, al posto di valorizzare le nostre risorse interpelliamo e paghiamo cervelli d'Oltregottardo.
Mi sembra che siamo stati colpiti da una sindrome di Calimero tutta ticinese. Vorrei che credessimo di più in noi stessi, nei nostri professionisti… o investiamo soldi in formazione e ricerca in Ticino per poi comunque chiedere perizie su temi che ci stanno a cuore fuori dal nostro Cantone?
* consigliere agli Stati