A Sant'Antonino il Consigliere Federale sveste i panni del ministro e indossa quelli del leader di partito. E attacca PS, UDC e media
SANT’ANTONINO - Così proprio non siamo abituati a vederlo. Per 15 minuti Ignazio Cassis ha svestito i panni del Consigliere Federale e ha indossato il vestito del leader partitico. È accaduto domenica durante un appuntamento elettorale del PLR a Sant’Antonino.
Un comizio in piena regola, per toni e contenuti, quello messo in scena da Cassis. Con tanto di attacchi agli avversari politici e ai media. Quasi da non credere alle proprie orecchie, conoscendo il linguaggio ministeriale a cui Cassis ci ha abituato da quando siede in Governo. Parole che certamente non mancheranno di far discutere.
Ma veniamo al dunque. Il tenore dell’intervento si capisce fin dalle prime parole: “Oggi ho scelto di venire qui perché sento il dovere di parlare di due o tre cose che non sento dire in Ticino e che invece vanno dette in modo molto chiaro”.
“Dobbiamo lottare per il Ticino? No, prima di tutto per i liberali”
Dopo aver riflettuto sull’esplosione del numero di candidature per le elezioni federali in tutta la Svizzera - un fenomeno che Cassis spiega con il progressivo allentamento del potere politico dal territorio - ecco servito il primo affondo. “A Berna bisogna mandare il meglio, con una grande attenzione per questo fazzoletto di terra che non è il più considerato in Svizzera. In questo contesto c’è l’elezione ed è in questo contesto che dobbiamo lottare. Ma per che cosa? Per il Ticino? No, prima di tutto per i liberali, non per il Ticino. Se i socialisti e l’UDC polarizzano il dibattito, attaccando, facendo una politica che da una parte denigra le persone, e dall’altra una politica di ridistribuitone massiccia dove produrre ricchezza è un peccato morale; Ridistribuirla è bene, ma così facendo si ridistribuisce la povertà, non la ricchezza. Vogliamo essere tutti poveri in canna per essere uguali? Non è quello che noi liberali abbiamo voluto nel 1948 quando abbiamo vinto la guerra civile svizzera”.
“Cari liberali, basta aver paura”
Molti passaggi dell’intervento di Cassis sono stati dedicati al suo partito. Il Consigliere Federale ha voluto pungolare con forza candidati e militanti: “In questo momento, da oltre dieci anni, la Svizzera si è polarizzata e chi domina l’informazione mediatica quotidiana? I poli! Noi non esistiamo. Noi abbiamo paura. La paura di essere criticati, la paura di andare controcorrente, la paura del mainstream. La paura di dire che coloro che si incollano con le mani sulle strade sono criminali. Non hanno nessuna legittimazione morale rispetto ad altri cittadini!”.
Nella sua arringa il Consigliere Federale ha ripetutamente fatto l’elogio del compromesso, come colonna irrinunciabile della Svizzera: “I compromessi sono l’essenza che ha creato questo paese. E se vogliamo gridare le verità assolute come chiudere le frontiere o eliminare la ricchezza, dobbiamo dire chiaramente: ma avete finite con queste castronerie o cosa?! La Svizzera non è questa!”.
Credit Suisse, Cassis a PS e UDC: “Ma stiamo scherzando?!”
Cassis è tornato ad attaccare UDC e PS in un altro passaggio del comizio, quello dedicato alla vicenda “Credit Suisse”: “In Consiglio Federale abbiamo 2 UDC e 2 PS su 7, sono la maggioranza assoluta. Il Consiglio Federale ha salvato una situazione finanziaria difficilissima con il Credit Suisse, evitando una crisi mondiale ed uscendo dall’esercizio quattro mesi dopo con 200 milioni di guadagno. Tutto il Governo ha sostenuto questo piano, ma il PS e l’UDC in Consiglio Nazionale hanno detto “no”. Hanno detto di no ai loro Consiglieri Federali. Ma stiamo scherzando?! Non andiamo lontano con questa politica!”
“Non leggo più i giornali”
Nel suo intervento Cassis ha avuto parole di fuoco anche per i media. Il ministro ha detto che la Svizzera resterà quella che conosciamo “solo se noi liberali ritroviamo la forza di dire cose che non piacciano e dicendole chiaramente, senza lasciarsi intimidire da qualche articolo cretino. Io non leggo più i giornali. Non mi serve a niente. Non mi danno nulla, ma proprio nulla. E non mi aiutano neanche a trovare l’energia per andare avanti e fare le cose giuste. E da quando non li leggo più ho tre volte più forza,
“Sono venuto per scombussolarvi”
“Avrei potuto dire tanti bla bla politici senza scombussalarvi - ha concluso Cassis, rivolgendosi ai dirigenti e militanti PLR - ma sono venuto a scombussolarvi, perché se non capiamo che in questo momento dobbiamo scombussolare il dibatto svizzero, perdiamo il treno. Questa per noi è una “last call” (ultima chiamata, ndr), non abbiamo più molto tempo. Il Mondo sta cambiando e sta influenzando la Svizzera. Dimentichiamo di farla noi la Svizzera, la stanno facendo l’Europa e il Mondo. Perché questo è il Mondo del 21esimo secolo e se non lo capiamo rischiamo davvero di perdere il treno.