Il leader radicale: "Per me vinceranno Chiesa e Regazzi, ma io voterò Farinelli e Gysin. E Costituzione radicale è pronta a candidarsi alle elezioni comunali"
di Andrea Leoni
Jacques Ducry, per cominciare un bilancio dell’esperienza appena trascorsa alle Federali, dove lei era candidato al Consiglio degli Stati sotto il vessillo del nuovo movimento “Costituzione radicale”.
“È stata un’operazione ipotizzata alcuni mesi fa, già per la cantonali, ma che poi si è concretizzata per le Federali. Ci siamo presentati con due candidature per gli Stati, scelta anomala, lo ammetto. Ho fatto due apparizioni televisive a TeleTicino, due alla RSI e altri due articoli sui portali. E ho speso 313 franchi di santini. Punto. Il mio obbiettivo era raggiungere i mille consensi. Ho invece ricevuto 3’400 voti, il 3,3% degli elettori, con ottimi risultati sia a Lugano che a Bellinzona. Significa che l’elettorato vive ancora di ricordi….(ride). Scherzi a parte sono felice che i miei principi passino ancora un filino nella popolazione e quindi sono soddisfatto di aver partecipato a questo dibattito elettorale”.
Ora, chiuso il capitolo delle Federali, ci si chiede se Costituzione radicale abbia un futuro oppure no.
“Il Movimento ha intenzione di andare avanti. C’è entusiasmo e arriva gente nuova. Ci siamo riuniti proprio ieri in assemblea e abbiamo deciso, orientativamente, di presentarci alle elezioni comunali, in particolare a Lugano. Ci riuniremo di nuovo nelle prossime settimane per preparare una bozza di programma e per cercare delle candidature. La decisione definitiva sulle Comunali verrà presa il 7 di gennaio”.
Lei si candiderà a Lugano?
“Forse sì, forse no. È un'ipotesi ma non c’è nulla né di deciso né di sicuro. Mi sono già messo a disposizione per iniziare questo percorso politico con la candidatura agli Stati. Mi piacerebbe non essere per forza sempre in prima linea”
Uscendo dal recinto di Costituzione radicale, come giudica l’esito delle elezioni federali.
“Molto negativamente. Sia in Svizzera che in Ticino assistiamo a una deriva inquietante verso una destra chiusa, che vince grazie ai soliti slogan ma senza proporre nulla di concreto. Purtroppo è così in tutta Europa. In Ticino Lega e UDC hanno conquistato il terzo seggio, con una persona, Paolo Pamini, a cui riconosco di avere una testa brillante ma le cui posizioni politiche mi inquietano. In Svizzera la colpa di questa deriva è principalmente del PLR, che in Romandia si è alleato ovunque con l’UDC”.
In Ticino, invece, quale autocritica deve fare l’area di centrosinistra nella quale da sempre si riconosce?
“Se la signora Mirante raggiunge il 13% al primo turno agli Stati, qualcosa significa. Penso che i socialisti dovrebbero fare qualche riflessione, anche se ormai è tardi… I Verdi hanno perso ovunque,ma Greta Gysin mantiene un profilo forte. Il PLR è sempre più destra e questo certo non favorisce l’area di centrosinistra”.
Da appassionato di politica come valuta il risultato degli Stati al primo turno e chi pensa che vincerà secondo?
“Il primo turno agli Stati è la cartina di tornasole della deriva a destra del Canton Ticino. Ai primi due posti, infatti, abbiamo il presidente del principale partito di destra, nonché primo partito in Svizzera, e un rappresentante della destra economica che di centro ha ben poco. Secondo me vinceranno loro: Chiesa e Regazzi. La presenza di Mirante, e anche di Gysin, disturbano la candidatura di Farinelli che è l’unica realmente competitiva. Su Mirante però mi lasci aggiungere una cosa: per le posizioni espresse in questa campagna, potrebbe essere la seconda candidata di Lega/UDC agli Stati. Dice di essere socialdemocratica, ma di socialdemocratico non c’è nulla nelle sue argomentazioni”.
La votazione di Farinelli ha deluso anche lei al primo turno?
“Sì, senza dubbio. Mi spiace dirlo, ma non emerge e non si distingue rispetto a Chiesa e Regazzi. Probabilmente anche nel suo partito non gli permettono di concretizzare molto di più di quel che fa le istanze radicali. E d’altra parte bisogna pur avere il coraggio di dire che ha delle forti opposizioni interne nel PLR. Da quel che sento in giro molti liberali voteranno certamente Chiesa e Regazzi anche al secondo turno”.
Costituzione radicale ha deciso di dare indicazione di voto al ballottaggio?
“Come assemblea invitiamo a scegliere tra tre ipotesi: o Farinelli, o Gysin o entrambi. Di lì non ci si muove”.
Lei chi voterà?
“Voterò entrambi”.