Il procuratore italiano che da tempo segue il calcio elvetico: "Italia favorita, Galles imprevedibile e i turchi sono una banda di giovani 'folli'. Non capisco le critiche a 'Vlado'"
LOCARNO – C’è chi lo sognava, chi lo temeva e chi invece lo ha accettato di buon grado. Il girone della Nazionale Svizzera di Vladimir Pektovic per l’Europeo 2020 – il primo ‘itinerante’ della storia – ha riservato sfide pericolose, ma abbordabili per una ‘Nati’ che ha chiuso in crescendo il percorso di qualificazione. A spiccare è la presenza nel girone dell’Italia di Roberto Mancini, sfida parecchio sentita in Ticino e che sta già riservando qualche botta e risposta sui social tra tifosi ticinesi e frontalieri.
Oltre ai ‘cugini’ azzurri c’è però anche l’incognita Turchia di Şenol Güneş che abbinata all'imprevedibilità del Galles rende il Gruppo A un girone in cui per passare il turno servirà la massima concentrazione. Del girone dei rossocrociati, dell’attesa sfida con l’Italia, di Vladimir Pektovic e tanto altro ancora ne abbiamo parlato con Andrea Di Lella, noto procuratore sportivo che da tempo segue (anche) il calcio svizzero.
Andrea, cosa ne pensi del girone della Svizzera?
“Credo che per gli elvetici sia un girone complicato ma non impossibile. La Svizzera ha complessivamente una buona qualità media e, con l’Italia che partirà con i favori del pronostico, gli elvetici possono giocarsela per il secondo posto sia con il Galles, che ha in Bale e Ramsey dei giocatori sopra la media ma con una minore qualità complessiva di squadra, sia con la Turchia, che con i suoi giovani può essere la mina vagante del raggruppamento”.
Qualche quotidiano sportivo italiano ha però avvertito la squadra di Mancini che la Svizzera non va sottovalutata. È d’accordo?
“Come dicevo prima, l’Italia è la logica favorita del girone. In questo contesto, non credo che gli azzurri sottovalutino gli elvetici, anche perché non sarebbe salutare per cercare di andare più avanti possibile nella competizione. Tra l’altro, lo scontro nella seconda gara del girone potrebbe essere decisivo per indirizzare la qualificazione di entrambe le squadre”.
A cosa, o a chi, dovrà invece stare attenta la Svizzera?
“Sicuramente la Svizzera deve provare a vincere il girone, senza timori reverenziali nei confronti di nessuna delle avversarie del raggruppamento.Tra l’altro, la Svizzera è l’unica formazione del gruppo ad aver partecipato ai Mondiali 2018 e questo, in termini di esperienza, è una cosa che potrebbe pesare a proprio favore. Un fattore al quale prestare molta attenzione è che la squadra di Petkovic dovrà giocare 2 gare a Baku ed una a Roma e questo potrebbe essere un problema perché, in queste competizioni, avere delle trasferte non troppo lontane è sicuramente un vantaggio. Dovrà essere bravo il tecnico a capire chi sarà più in forma e meno affaticato, fermo restando che oltre alle prime due di ogni gruppo, passano anche le 4 migliori terze classificate”.
La gestione Pektovic ti convince?
“La gestione di Petkovic, a mio parere, è stata ottima. Ha portato la Svizzera a giocare sia gli Europei che i Mondiali, ha espresso una buona qualità di gioco, ha accelerato lo sviluppo di diversi giovani e li ha inseriti in un gruppo che ha formato giorno dopo giorno. Sinceramente non condivido le critiche di certa stampa oltre il Gottardo, Petkovic è il tecnico più vincente nella storia della nazionale elvetica. Bisognerà capire, possibilmente prima dell’Europeo, se la SFL sarà intenzionata a rinnovare la fiducia a Vlado e se lui vorrà ancora continuare ad essere il commissario tecnico nonostante le ripetute critiche dopo gli ottimi risultati raggiunti”.
Ammesso che l’Italia passi il turno, la Turchia è una seria minaccia per la Svizzera?
“La Turchia ha diversi giovani di valore e, a mio parere, rappresenta la mina vagante del girone. Secondo me, la Svizzera ha un’esperienza, una maturità ed una forza che manca ai turchi e per questo credo sia, dopo l’Italia, la squadra complessivamente più forte. Però bisogna fare attenzione alla lucida follia dei turchi, che in queste competizioni potrebbero esaltarsi”.
Fino dove può arrivare questa Svizzera a Euro 2020?
“Direi che vedendo i vari raggruppamenti, che ancora devono essere completati, non vedere la Svizzera agli ottavi sarebbe una sorpresa. Con un po’ di fortuna, penso che la “Nati” potrebbe anche centrare i quarti di finale. Ma, per ottenere questo risultato, ci sarà bisogno di una coesione tra la Federazione, lo staff tecnico - che dovrà cercare di scegliere gli elementi più in forma - ed i giocatori”.