L'inchiesta ha permesso il fermo, su un treno diretto in Italia, di uno degli autori che aveva da poco commesso un furto e tentava di lasciare la Svizzera con la refurtiva. Altre tre persone sono state identificate ed oltre 25 furti di biciclette, per oltre 100 mila franchi, sono stati chiariti. Gli stessi erano stati commessi sia sulla via pubblica sia all'interno di stabili. Il gruppo agiva come i classici pendolari del furto sul nostro territorio per poi riparare in Italia dove veniva rivenduta la refurtiva attraverso i portali Internet o a ricettatori della zona. Altri reati sono loro contestati come il ripetuto abuso di impianti di elaborazione dati.