L'editoriale del direttore di Libero: "Spettava ai genitori sorvegliare, educare e instradare la loro figlia in maniera che non rischiasse di essere maciullata"
ROMA – Sta facendo parecchio discutere in Italia, a Roma, l'omicidio di Desirée, una sedicenne stuprata e uccisa non si sa ancora in quale modo. I responsabili, stando agli ultimi accertamenti, sembra siano un branco di extracomunitari: due senegalesi, un nigeriano e un ghanese, tutti privi di permesso di soggiorno e arrestati nei giorni scorsi dalla polizia italiana.
Il direttore del "Libero Quotidiano" Vittorio Feltri espone il suo personale punto di vista con editoriale pubblicato sul suo giornale in cui imputa la responsabilità del "caso Desirée" ai genitori della ragazza e più in generale alle famiglie delle ragazze violentate.
"Non possiamo – scrive Feltri – addossare le responsabilità della violenza sulle ragazze esclusivamente ai profughi, per quanto poco o punto raccomandabili e degni di punizioni adeguate alle loro imprese da criminali".
"Il caso di Desirée – sostiene il direttore di Libero – è assai più complesso di come ci è stato presentato dai media. La povera sedicenne la sera del delitto è uscita di casa col pretesto di recarsi a dormire da un' amica. Niente di male. Ciononostante i genitori, lungi dall' opporsi al fatto che la figlia andasse a trascorrere la notte da una compagna, hanno trascurato di controllare che ella fosse effettivamente ospite di costei. Se ne sono infischiati".
E ancora: "Desirée ha passato la notte in giro per Roma e non nella cameretta dove aveva dichiarato di trattenersi. Se ne è andata a zonzo per la Capitale incontrando vari suoi fornitori di sostanze stupefacenti, delle quali faceva uso ad onta della età adolescenziale".
Feltri ritiene che "spettava ai genitori il compito di sorvegliare, educare e instradare la loro erede in maniera che non rischiasse di essere maciullata".
"Purtroppo in molte famiglie disgraziate non ci si occupa di impartire insegnamenti all' altezza dei tempi. A tavola non si parla, ciascuno pensa ai casi propri, chi sta inchiodato al telefonino, chi guarda la tv, nessun dialogo formativo".
Infine, Vittorio Feltri scrive che "lo sballo per vari ragazzi diventa spesso una fuga dalla triste realtà domestica, dove non esistono rapporti edificanti, ma solo indifferenza e squallore. Desirée non è stata semplicemente vittima di delinquenti venuti dall' estero, bensì pure di genitori incapaci di tutelarla. Questa storia orrenda dovrebbe servire da monito a tutti noi".