L'attrice porno italiana su Instagram: "I migranti? Quella di Salvini la chiamo cultura di sapore fascista. Voglio vivere in un paese ateo e multietnico"
ITALIA – "Sono stata stuprata da Salvini". È la didascalia provocatoria scelta dall'attrice porno Valentina Nappi per un post su Instagram in cui "denuncia" l'operato del ministro degli Interni.
"Sono stata stuprata da Salvini perché al di là degli aspetti anche condivisibili (che pure ci sono) delle sue scelte concrete, e al di là del fatto che molte responsabilità non sono solo sue, Salvini ha riabilitato la peggiore cultura identitaria nazionalista, quella rappresentata dalla triade Dio-Patria-Famiglia. Babbo Natale, la Befana, niente Ramadan, sì al panettone rigorosamente a Natale, la colomba a Pasqua, la cucina tradizionale, i gay sì ma la famiglia solo quella tradizionale, i crocifissi rigorosamente nelle aule, Dio nei discorsi degli esponenti politici e tutta la plebe unita comunitariamente dai vecchi 'sani' valori identitari nazionali tradizionali".
La Nappi parla anche della questione migranti, il punto più caldo affrontato da Matteo Salvini nei primi sette mesi di Governo. "Non so voi – scrive –, ma questa io la chiamo cultura di sapore fascista. Ed è uno stupro culturale di proporzioni immani. La questione dell'immigrazione, al di là dei complessi aspetti pratici su cui non intendo dilungarmi, è una questione culturale".
E ancora: "Io voglio vivere in un paese ateo, multietnico, con un'identità culturale che affondi le proprie radici nell'Illuminismo e nel marxismo più illuminato, e che sviluppi queste ultime all'altezza della modernità contemporanea. Il linguaggio grezzo, i modi spicci e i toni al limite del violento, invece, ci riportano a una cultura tribale che produce una violenza contro il diverso simile a quella che si dà in molte specie di primati non umani. Rispetto a tutto ciò, il genocidio è qualcosa di differente solo per grado".