CRONACA
Quando le Regine fanno la guerra...ma alla fine a vincere sono gli uomini
Due film nelle sale ticinesi, Maria Regina di Scozia e La Favorita, raccontano come il potere femminile alla fine favorisca i maschi

di Roberta Nicolò

Nelle sale ticinesi è arrivato il film di Josie Rourke Maria Regina di Scozia, mentre la prossima settimana il pubblico potrà vedere anche l’ultimo lavoro del regista Yorgos Lanthimos intitolato La Favorita.

Due pellicole che hanno dei tratti comuni. Una nazione: l’Inghilterra. E le sue regine. Maria Stuarda, Elisabetta I e Anna Stuart, tutte donne in posizione di comando in un mondo ancora dominato dagli uomini. Altro tratto che accomuna le due pellicole, dal gusto squisitamente femminile, è il cast: tutte attrici di grande spessore e rara bellezza.

Ecco allora che Saoirse Ronan presta il volto a Maria Stuarda, regina di Scozia, nel film che la vede protagonista di un’amara vicenda nella quale, due sovrane, dovranno confrontarsi in una dura lotta di potere. Sua antagonista sul set, così come sui libri di storia, è Elisabetta I, interpretata dalla brava e camaleontica Margot Robbie.

Maria, Regina di Scozia analizza con puntualità la psicologia delle storiche regnanti. Maria, regina cattolica, erede per discendenza al trono di Scozia e d’Inghilterra, è una giovane bella e determinata, impavida e forse un po’ troppo sicura di sé. Elisabetta I, di contro, è una donna più matura, di fede protestante e con un animo apparentemente fragile, insicura perfino, ma di gran lunga più saggia. La vicenda è nota, Maria fa ritorno in Scozia alla morte del marito per prendere possesso del trono che le spetta di diritto. Ma sua cugina Elisabetta I non le cederà lo scettro e la farà imprigionare fino a condannarla a morte. La pellicola è caratterizzata dal continuo oscillare tra il desiderio delle due donne di far fronte comune per contrastare il violento potere degli uomini, protagonisti di un mondo fatto a loro misura, e l’incapacità di fidarsi l’una dell’altra. Una sorta di impotenza affettiva dettata dalla durezza della vita e, soprattutto, dall’essere donne. Un’asettica necessità di mantenere potere giocata sui meccanismi che covano nell’ombra. Un intrigo di accordi, di improvvise alleanze, di scambi di favori e di tradimenti. Così, nel film diretto non a caso da una donna, si delineano minuscoli elementi di femminilità che nascono e muoiono insieme alle protagoniste. Fuochi di speranza, desideri di libera fragilità o di mortifera superbia e il sublimato desiderio di maternità. Ma tra le due Elisabetta, che sembra tanto fragile, si scoprirà la vera donna forte e capace di far politica. Emblematico il suo asserire di essere ormai un uomo nel suo essere regina.

Di tutt’altro sapore e colore il film diretto da Yorgos Lanthimos La Favorita ma con dei tratti comuni al primo. Anche in questo caso due cugine si contendono il potere strumentalizzando una regina debole e al limite della pazzia.

La regina è Anna Stuart interpretata da una brava Olivia Colman, le cugine sono la volitiva e fredda Lady Sarah, interpretata da Rachel Weisz e la bella e scaltra Abigail Hill che porta il volto di Emma Stone. E anche qui la storia è nota e la si può leggere sui libri o sul più moderno Wikipedia. Anna, regina fragile, capricciosa e istintiva è strumento di contesa delle due dame di corte che non si risparmiano duri colpi per mantenere o conquistare potere. E mentre Sarah ha la fermezza di un uomo e brame politiche, la giovane Abigail cerca protezione e agio per rinfrancarsi da un destino di servitù. Ma qualcosa bisogna pur dare e volenti o nolenti c’è chi si deve piegare ai piaceri della Regina.

Un film che ha sapore shakespeariano per costruzione narrativa, divisa in capitoli, e per la coloritura dei dialoghi brillanti e perfettamente adatti alla commedia. Lo stesso si può dire per i personaggi e la loro caratterizzazione. Tutto scorre in un ritmo perfetto che non stanca. E il cinismo che pervade sembra uscire dallo schermo e farsi largo tra di noi. Un mondo che forse, nonostante i secoli che lo dividono dal nostro, non è poi così lontano.

Il finale è lo stesso, lottano le donne ma alla fine a vincere sono gli uomini.

Così, mentre in Scozia il fratellastro di Maria Stuarda conquista potere grazie alla caduta della Regina di Scozia, qualche secolo dopo, nel regno che fu della sua discendente Anna Stuart, a godere della lotta tra le dame di corte è infine il Tory Mr.Harley. Il che, forse, dovrebbe farci riflettere…

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