Il gastronomo: "Al Ticino non manca la qualità. Gastronomia cresciuta parecchio negli ultimi anni, anche se bisogna dire che..."
ASCONA – Una nuova stella Michelin brilla nel firmamento gastronomico svizzero e ticinese. Il ristorante "La Brezza" dell'Eden Roc di Ascona dello chef Marco Campanella figura infatti tra i 128 ristoranti svizzeri insigniti con una o più stelle.
Un risultato, quello ottenuto, dal "La Brezza", che "deve essere motivo d'orgoglio per tutto il Cantone", secondo il gastronomo Dany Stauffacher. "Campanella è un giovane validissimo che porta una stella Michelin di grande importanza. Perché quando si parla di stelle Michelin si parla dei migliori ristoranti al mondo. È un riconoscimento che dà credibilità e fiducia all'intero mondo della gastronomia ticinese, ma non solo".
Già, non solo. Perché sempre più ristoranti elvetici vengono inseriti nella Guida Michelin e questo "rafforza tantissimo il ruolo importantissimo della nostra Nazione nel mondo dell'enogastronomia. In rapporto alla popolazione siamo di gran lunga quelli con più stelle".
"In Ticino – dichiara Stauffacher – si mangia benissimo. La gastronomia ticinese è cresciuta parecchio negli ultimi anni, anche se bisogna dire che ci troviamo in un periodo in cui la gente fa fatica ad uscire di casa e la vicinanza con l'italia si fa sentire... L'aspetto soddisfacente del nostro Cantone è che si mangia ottimamente anche nei ristoranti non stellati". Insomma, la qualità dalle nostre parti non manca di certo...
Il futuro del mondo enogastronomico ticinese lascia ben sperare Stauffacher. "Ci sono tanti giovani emergenti, e Campanella ne è la prova, che portano avanti la loro filosofia in maniera determinata. Questo è merito anche dell'istruzione che ricevono dai "grandi maestri" della vecchia generazione".
Se "La Brezza" dell'Eden Roc di Ascona può mettere ben in mostra la stella appena acquisita, lo stesso non può più fare il ristorante Conca Bella di Vacallo, a cui è stata tolta, appunto, la stella Michelin. Un aspetto che, però, non preoccupa il gastronomo.
"Hanno perso la stella – conclude – perché hanno cambiato filosofia e in più il grande chef Andrea Bertarini non lavora più lì. Mantenere la stella Michelin credo non rientrasse nei loro scopi perché stanno andando alla ricerca di nuovi obiettivi. Difendere un premio così ambito implica parecchi investimenti e talvolta può risultare controproducente. Mi spiego: se devi far mangiare bene i clienti, devi comprare prodotti di qualità. E i prodotti di qualità costano. È tutta una catena...".