L'inchiesta del procuratore pubblico Nicola Respini sull'infermiere 44enne si allarga a macchia d'olio
MENDRISIO - Avrebbe aumentato i dosaggi delle flebo- a volte morfina, a volte dormicum - per agevolare la morte di cinque pazienti in fase terminale all’ospedale Beata Vergine di Mendrisio.
È questo l’impianto accusatorio, secondo quanto anticipato dal Caffè, ipotizzato dal procuratore pubblico Nicola Respini nei confronti dell’infermiere 44enne sotto inchiesta per omicidio intenzionale o colposo. L’uomo, ricordiamo, è in carcere dallo scorso dicembre.
L’indagine era partita dopo la segnalazione di maltrattamenti ai danni di alcuni pazienti anziani, per poi piano piano prendere la piega descritta poc’anzi. L’infermiere lavorava all’OBV da 22 anni. Per questo il PP Respini nelle settimane scorse ha chiesto alla direzione dell’ospedale i nominativi di tutti i pazienti anziani terminali ricoverati in quel reparto già a partire dal 2011. Per ora i casi sospetti sono cinque, ma non è escluso che possano aumentare.